L’Unione Europea approva il Privacy Shield

Successore del Safe Harbor, l’accordo prevede una maggiore garanzia nel trattamento dei dati sensibili degli europei

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Gli stati membri dell’Unione Europea hanno finalmente votato a favore del testo modificato del Privacy Shield, inteso a sostituire il precedente Safe Harbour. Si tratta di un patto tra l’Europa e gli Stati Uniti con cui i cittadini continentali godranno di maggiori garanzie circa lo sfruttamento dei propri dati personali, da parte di società e piattaforme oltreoceano. Dopo la sentenza di illegittimità, affibbiata al Safe Harbour a settembre del 2015 da parte della Corte di giustizia europea, l’introduzione di un nuovo documento non si era resa solo utile ma necessaria, per completare un quadro giuridico che altrimenti avrebbe mostrato una falla evidente all’interno di un contesto essenziale in tempi come questi.

Maggiore sicurezza

“Il Privacy Shield Europa-USA assicurerà un alto livello di protezione per individui e compagnie – hanno detto Andrud Ansip, commissario europeo per il mercato singolo digitale e Věra Jourová, commissario europeo per la Giustizia, consumatori e parità dei sessi – per la prima volta gli Stati Uniti forniscono all’Europa un’assicurazione scritta che l’accesso ai dati dei cittadini da parte di autorità di polizia e di sicurezza nazionale sarà limitato per salvaguardare e la privacy ed evitare azioni indiscriminate di sorveglianza di massa”. Proprio a seguito delle dichiarazioni di Edward Snowden e del Datagate, nell’autunno del 2015, l’organo di controllo continentale aveva deciso di rendere non più accettabile il precedente Safe Harbour, per consentire e accelerare i processi di riformulazione di un nuovo testo, che potesse fare i conti con le rinnovate capacità investigative del grande fratello a stelle e strisce.

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