Grazie al chip A10, il nuovo smartphone di Apple potrà fornire performance simili a quelle del tablet professionale
Il salto generazionale è dietro l’angolo. Seppur negli anni Apple non abbia mai sostenuto la teoria della rivoluzione estetica e prestazionale per i suoi iDevice, gli aggiornamenti e i miglioramenti da un modello all’altro, sono sempre stati evidenti. Anche il prossimo iPhone 7 porterà con sé alcune novità, e tra queste ci sarà (con molta probabilità) la dotazione di un nuovo processore, conosciuto con il nome di A10, capace di spostare più in là il limite delle prestazioni in mobilità. Stando a un recente rumors, il SoC dell’iPhone 7 potrà gareggiare con dispositivi maggiori, come l’iPad Pro, che per ovvie ragioni di grandezza può ospitare elementi hardware maggiori, e per questo più potenti.
Processore all’avanguardia
Merito di ciò spetterebbe proprio al processore A10, naturale successore dell’attuale A9 a 64-bit montato sui telefoni svelati nel 2015. Il produttore, TSMC, ha accelerato la realizzazione del chip nelle ultime settimane, per consentire il termine del primo lotto di assemblaggio per fine settembre, quando cioè il nuovo iPhone dovrebbe essere disponibile negli USA. La CPU A10 è resa possibile da un processo costruttivo a 16 nanometri (ancora nessuna notizia per quello a 10nm) e tecnologia FinFET. Come detto, i primi benchmark pubblicati da TechTastic mostrano un deciso incremento delle prestazioni, anche in merito alla gestione del risparmio energetico. L’A10 totalizza un punteggio di 3.000 nei test Geekbench 3 a single-core, che è leggermente inferiore ai 3.010 dell’A9X a bordo dell’iPad Pro. Se legittimi, i risultati proverebbero un aumento delle performance del 20% nei confronti dell’A9 presente su iPhone 6S. Si tratta di speculazioni, si intende, ma che lasciano intravedere un futuro più che roseo per l’avanzamento tecnologico in casa Apple.