In molte aree della vita quotidiana, le tecnologie IoT (Internet of Things) hanno un impatto visibile sul modo in cui la gente vive e lavora. È pertanto probabile che abbia un impatto diretto, spingendo e accelerando la trasformazione digitale delle imprese in tutto il mondo
Viviamo in un mondo interconnesso. Le veridicità di questa affermazione è facile da accettare nel momento in cui si osservi un comune e affollato incrocio cittadino. A partire dal modo in cui vengono gestiti i semafori: per esempio, prendendo in considerazione parametri quali la quantità totale di traffico a una certa ora del giorno, oppure la direzione principale che prende la gente quando si sposta lungo un certo viale e in una determinata strada, la frequenza dei semafori stessi cambierà. Infatti, i dati che arrivano da sensori e telecamere che tengono sotto controllo i viali e le strade cittadine, vengono inviati a un elaboratore che controlla le luci semaforiche in un angolo particolare, dove queste arterie convergono. Là i dati vengono elaborati e trasformati in informazioni, che controllano la pianificazione dell’accensione e dello spegnimento dei semafori, in modo che il flusso di automobili, camion e motoveicoli sia gestito in modo opportuno, per evitare ingorghi o problemi di fluidità.
I dati utilizzati per gestire i semafori sono:
- giorno della settimana e ora del giorno;
- numero di veicoli in movimento su una certa strada e direzione che decidono di prendere;
- flusso principale del traffico in certi punti particolari dove sono più frequenti gli ingorghi.
Così, le luci dei semafori vengono accese o spente in base alle reali necessità del flusso del traffico in ogni particolare ora del giorno, e magari anche di eventi che si verificano in qualche particolare zona di una città, come per esempio le partite di calcio o le conferenze internazionali, i concerti o manifestazioni simili.
La stessa logica vale per tutte le situazioni della vita quotidiana, in cui un flusso di persone, veicoli e dati a essi collegati dev’essere gestito per ottimizzare il traffico combinato risultante. Così, un altro esempio di come sia possibile ridurre la lunghezza delle code d’attesa e accorciare le soste o renderle meno frequenti riguarda i treni. Se un sistema potesse monitorare il numero e la frequenza dei viaggiatori che salgono su un particolare treno a una certa ora in particolari stazioni, si potrebbe calcolare quante persone salgono su quel treno a una certa ora del mattino, per esempio; poi, si potrebbe calcolare quanto tempo impieghino per entrare nel treno e trovare un posto a sedere, e così via. Eseguendo lo stesso calcolo per tutti i giorni della settimana, è possibile creare una tabella contenente le informazioni che governano il traffico su quella determinata linea ferroviaria. A questo punto, un computer dotato del software corretto potrebbe calcolare agevolmente tutti i parametri necessari per ottimizzare la tempistica di ogni sosta del treno e quali stazioni necessitano di più tempo di sosta o forse possono essere saltate a una certa ora del giorno. Se nessuno sale sul treno nella stazione Y alle x:00 del mattino, è inutile e una perdita di tempo far fermare il treno in quella stazione a quell’ora. Utilizzando esattamente lo stesso ragionamento è possibile gestire una grande autostrada, dove alcuni caselli potrebbero venire chiusi a certe ore per spostare il flusso di traffico verso altre porzioni dell’autostrada. Oppure è possibile incrementare o diminuire il tempo necessario per registrare il passaggio di ciascun veicolo ai caselli in base alla quantità di traffico che sta percorrendo in un dato momento l’autostrada.
Ospedali e uffici pubblici
In realtà, esistono molte altre situazioni in cui la gente è costretta a stare in coda per ore. Per esempio, quando si fa l’accettazione per entrare in un ospedale, oppure solo per prenotare una visita: normalmente, occorre attendere in coda per sapere quale medico sia disponibile per il particolare esame che si deve effettuare, poi occorre pagare il ticket e ritirare lo scontrino di prenotazione. Sarebbe possibile eliminare tutta questa procedura mediante il semplice utilizzo di un chiosco, dove si possa inserire la propria carta di identità o il badge sanitario, selezionare da un elenco il medico migliore per la propria particolare malattia, il giorno/ora preferiti da una lista proposta dal sistema e poi pagare con una carta di credito, bancomat o contanti per la visita. Alla fine, una ricevuta stampata vi ricorderà l’appuntamento, con l’ulteriore beneficio magari di ricevere una email o un Sms alla propria casella / sul cellulare come promemoria.
Con la stessa logica, anche le code a volte intollerabili per ottenere un certificato o un documento ufficiale negli uffici pubblici potrebbero venire sciolte installando qualche chiosco o terminale video. La procedura sarebbe la stessa di quella descritta sopra: si inserisce la propria carta di identità, si sceglie quello che si vuole/di cui si ha bisogno da un elenco, si paga il dovuto e si ottiene una copia stampata immediatamente e una versione elettronica del documento necessario.
Chi o che cosa sta ostacolando il progresso?
Oggi un concetto è abbastanza chiaro: innovare non è più un evento casuale. È una necessità per tutte quelle aziende che vogliono restare competitive sul mercato attuale e soprattutto futuro. Essere innovativi significa abbracciare la digitalizzazione, trasferendo processi aziendali dalla manualità alla vera automazione. Le tecnologie per farlo sono già qui oggi: l’Intelligenza Artificiale e IoT (Internet of Things, Internet delle cose) sono pronte per aiutare le imprese attuali in molti aspetti dell’attività quotidiana e saranno ancora più importanti nel futuro. Un altro punto importante è la necessità di implementare soluzioni che siano semplici da utilizzare ma, nel contempo, facili da manutenere e da aggiornare quando occorre. Tutto ciò significa anche personale formato e competente, in grado di operare con le tecnologie IT senza problemi. Qual è allora il percorso migliore per affrontare questa situazione?
Probabilmente la strada migliore è quella di fare affidamento su una tecnologia robusta, intelligente e facile da utilizzare, che consenta agli utenti di sfruttare la potenza della gestione delle informazioni in un modo efficace e integrato. La prima tecnologia da scegliere è, naturalmente, Internet delle cose (IoT), l’ossatura che garantisce una connessione operativa, intelligente ed economica tra tutti i dispositivi, mettendoli in grado di comunicare tra di loro, e dando vita a un mercato che molti dei principali esperti valutano essere attualmente superiore ai 14 trilioni di dollari. A questo punto, occorre cercare qualcuno che sia in grado di mettere assieme tutti gli elementi e farli operare come un tutt’uno. Si tratta esattamente di quello che fanno le tecnologie di TIBCO Software, attraverso il potenziamento dell’intelligenza (Augmenting Intelligence) e la connessione di ogni cosa (Interconnecting Everything). “Augmenting Intelligence e Interconnect Everything è esattamente quello che facciamo noi di TIBCO”, spiega Maurizio Canton, CTO EMEA di TIBCO Software. Infatti, aggiunge Canton: “TIBCO aiuta le aziende a percorrere il proprio viaggio digitale in due modi: Primo, li aiutiamo a connettere tutto, Interconnect Everything, per trasformarsi in un’impresa digitale (per costruire ‘fondamenta digitali’ del business in tempo reale, aprire il proprio business come API e innovare in tutto il proprio ecosistema). Secondo, aiutiamo le aziende a potenziare la propria intelligenza, Augment Intelligence per ottimizzare le proprie performance di business (sfruttando tutte le informazioni in tempo reale per ottimizzare i propri risultati di business e aiutarli ad avvantaggiarsi di ogni singolo istante di business)”.