La tartaruga e il cigno nero

Ebbene sì, sono quaranta, tondi tondi. Non si scappa. Non è l’anniversario di una semplice rivista, è molto di più. E’ l’anniversario di tante persone, ognuna con il suo bagaglio di esperienze e con una storia diversa da raccontare, ma tutte accomunate dalla curiosità per il futuro e dalla fiducia costante nel progresso dell’innovazione tecnologica. Mi viene in mente, la perpetua corsa di Achille e della tartaruga, l’antico e più famoso paradosso di Zenone descritto talmente bene da Jorge Louis Borges che non posso fare a meno di rubare le sue parole: “Achille, piè veloce, deve raggiungere la tartaruga, simbolo di lentezza. Achille corre dieci volte più svelto della tartaruga e le concede dieci metri di vantaggio. Achille corre quei dieci metri e la tartaruga percorre un metro; Achille percorre quel metro, la tartaruga percorre un decimetro; Achille percorre quel decimetro, la tartaruga percorre un centimetro; Achille percorre quel centimetro, la tartaruga percorre un millimetro; Achille percorre quel millimetro, la tartaruga percorre un decimo di millimetro, e così via all’infinito”. La soluzione? Achille potrà correre per sempre ma non la raggiungerà mai.

Ecco, mi piace pensare che noi di Data Manager siamo un po’ come questa tartaruga, il tempo e il progresso tecnologico ci inseguono, si avvicendano frettolosamente, ma noi siamo sempre qualche centimetro o decimetro, o perfino millimetro più avanti. Spinti dalla curiosità cerchiamo di vedere fin dove la creatività dell’uomo possa spingersi, quali siano le nuove frontiere dell’IT. E quando facciamo una nuova scoperta, tentiamo di condividerla con i lettori attraverso le nostre storie. Forse, ho davvero esagerato un po’ e mi sto dando delle arie. Infatti, a essere sincero, non posso pretendere di essere quella tartaruga, dato il tipico ritardo che caratterizza da sempre la fatidica consegna dei miei numeri per la rivista, ma rimane comunque la voglia di condividere con i lettori un piccolo frammento di quello che è il futuro dell’innovazione e di quello che potrebbe essere il nostro mondo nei prossimi anni.

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Ricordo ancora il preciso momento in cui il direttore, Loris Bellè, mi chiese di curare una rubrica dedicata ai venture capital e alle startup. Risposi subito di sì, senza alcuna esitazione. Quali dubbi potevo avere? Scrivere per me è sempre stato naturale, e del resto si trattava di descrivere un mondo di cui anche io facevo parte. Questa esperienza ha rappresentato per me la fonte di una meravigliosa amicizia e l’occasione per incontri interessanti. Nella rubrica dedicata al mondo del venture capital ho raccontato la grande avventura delle startup e l’indissolubile intreccio tra finanza, ricerca e tecnologia.

In generale, le percentuali di crescita sono incoraggianti, ma i numeri in termini di investimenti early stage sono appena visibili sulla superficie. Si potrebbero fare mille analisi diverse. Possiamo dire che l’ecosistema è cresciuto e che le exit ci sono, ma quello che serve veramente è una nuova politica per investimenti privati, in grado di sostenere la crescita delle imprese in Italia. Cifre a parte, si tratta di una questione di fiducia nelle imprese e nel futuro. Doug Leone, uno dei leader di Sequoia Capital Partners, ha detto: «I maggiori risultati arrivano quando si rompe il precedente modello mentale». Come dargli torto se solo pensiamo ai cigni neri degli ultimi 40 anni: PC, router, Internet, iPhone. Forse, il cambiamento non è ancora visibile in forme nitide. Ma bisogna essere sempre pronti ad afferrare le novità, perché non possiamo mai sapere che cosa ci riserva il futuro. Per questo ho sempre cercato di prendere per mano il lettore e portarlo con me alla scoperta delle novità. E spero di riuscire ogni volta nel mio compito. Si dice che ogni persona è un’isola. Per lo scrittore e giornalista portoghese, José Saramago, Premio Nobel per la letteratura nel 1998, “ogni persona è un silenzio”. Ecco, quello che la comunità di Data Manager vuole fare è rompere questo silenzio per condividere tutte le infinite opportunità che la tecnologia ci può offrire.

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