Il paese del dragone rosso lo farà grazie al più grande telescopio al mondo, un concentrato di tecnologia
Chi ha detto che a Pechino pensino solo a spiare gli utenti mobili e a tenere lontano dalle mura compagnie come Apple e Google? La Cina sa dimostrarsi molto aperta al mondo esterno, anzi extraterrestre. Il 3 luglio nella contea di Pingtang, provincia di Guizhou, è stato posizionato l’ultimo pannello che completa “FAST”, il più grande telescopio al mondo. L’acronimo di “Five-hundred-meter Aperture Spherical Telescope“, ha una grandezza totale di 30 campi da calcio ed è nato all’interno di una montagna in una delle province più povere del paese.
A cosa serve
Stando alle note inviate alle agenzie nei giorni scorsi, il primo passo per gli scienziati sarà quello di settare ed effettuare varie prove con lo strumento, realizzato sotto la direzione di Zheng Xiaonian, vice direttore del National Astronomical Observation dell’Accademia Cinese delle Scienze. L’obiettivo potrebbe essere quello di studiare i pianeti, i loro corsi e i cambiamenti durante i secoli ma non solo. “Il progetto ha il potenziale per andare ben oltre, fino alla scoperta delle origini dell’Universo e alla ricerca della vita extraterrestre” – ha detto Zheng. In totale, FAST è costato 180 milioni di dollari e, secondo Pechino, sarà il trascinatore per almeno due decadi delle ricerche spaziali dalla Terra. In lavorazione per cinque anni, il telescopio verrà inaugurato a settembre e dovrebbe aprire la strada al progresso del paese asiatico nel campo dell’analisi dello Spazio con il fine, nel 2036, di portare il primo connazionale sulla Luna, in concomitanza dell’ultimazione di una stazione spaziale autoctona, sventolante bandiera rossa a cinque stelle.