Cambiamento e cultura d’impresa. Puntare sull’innovazione come elemento di continuità, in un Paese che rimane, anche dopo la crisi, il secondo paese manifatturiero europeo
La questione di fondo non è il cambiamento, ma la velocità del cambiamento e la capacità di passare dal “se fare” al “come fare” e soprattutto al “quando”. Il cambiamento è nella natura delle cose. «Ma è prima di tutto un atteggiamento mentale» – spiega Francesco Stolfo, partner e responsabile dello sviluppo business di ToolsGroup, la multinazionale di Boston con sede europea ad Amsterdam e uffici a Milano, specializzata in soluzioni innovative per rendere più efficiente l’analisi della domanda e ottimizzare la supply chain. «La tecnologia è in continua evoluzione e, per ottenere il massimo, bisogna essere sempre curiosi e comprendere quanto di buono può offrire. L’evoluzione fa parte della storia umana, altrimenti saremmo rimasti a cacciare con le frecce di selce». Secondo Francesco Stolfo, anche in una società ipertecnologica, sono le persone a fare la differenza. «ToolsGroup è una società di persone eccezionali – e sottolineo persone e non tecnologie – che hanno saputo fare, e continuano a realizzare, software avanzati per aiutare i propri clienti a migliorare le decisioni strategiche e operative necessarie per essere competitivi nel rendere la loro offerta sempre più adeguata alla reale domanda del mercato di riferimento. Lo stiamo facendo da più di venti anni».
Imprese in trasformazione
Quarant’anni di innovazione, non senza errori, hanno trasformato l’Italia da paese agricolo a una delle economie più sviluppate. Per Francesco Stolfo, l’Italia è in grado di rinnovarsi e capire il potenziale delle tecnologie e dell’innovazione. «Non siamo secondi a nessuno per l’uso, soprattutto privato, di strumenti avanzati. Per contro – avverte Stolfo – spesso buttiamo via molto del vantaggio competitivo che potremmo avere per colpa di processi decisionali interni alle aziende troppo lunghi e frammentati. Purtroppo, in molte aziende italiane, l’innovazione è vista più come una minaccia che come un’opportunità. L’effetto diretto è duplice. Da un lato vediamo aziende che diventano più competitive perché sono riuscite a spingere il pedale dell’innovazione dei processi, cambiando dall’interno il modo di fare le cose e dall’altro assistiamo ad aziende che rallentano la loro capacità di stare sul mercato perché si sono imbarcate in progetti troppo complessi da gestire perché non si fidavano dell’innovazione offerta da terzi. Fortunatamente, questo gap viene rapidamente colmato con le nuove generazioni di manager e CIO che riescono a portare in azienda i vantaggi della Terza Piattaforma con lo sviluppo dei social, di piattaforme cloud, di soluzioni big data e di infrastrutture mobili».
Il coraggio di cambiare
Il cambiamento resta una parola vuota se non si traduce in azione. «Prima di tutto – spiega Stolfo – bisogna avere il coraggio di fare scelte diverse dal passato e ritrovare slancio e fiducia nel futuro, ma soprattutto negli altri. Nel corso degli ultimi vent’anni, abbiamo visto premiate le imprese che hanno avuto il coraggio di cambiare e investire nell’innovazione nei periodi di crisi. La crescita del 25% all’anno che abbiamo registrato nell’ultimo triennio ci fa ben sperare, non solo per il nostro ruolo di abilitatori del cambiamento, ma soprattutto per la maturazione delle piccole e medie imprese italiane che stanno comprendendo sempre di più il valore dell’innovazione».
La strategia di ToolsGroup
«L’innovazione è per noi un elemento di continuità» – afferma Stolfo. «E questo potrebbe quasi sembrare un ossimoro. Per noi è proprio così. Ci siamo dati la missione di rendere sempre più semplice ed efficiente il lavoro di coloro che devono decidere cosa produrre, distribuire, acquistare, vendere. Per poter facilitare questo lavoro, dobbiamo prima di tutto focalizzare il lavoro delle persone su quello che è effettivamente un valore aggiunto: questo si traduce nell’aumento dell’automazione nelle decisioni meno importanti. Questa strategia spinge necessariamente all’innovazione. Siamo stati i primi, per esempio, a sperimentare strumenti di autoapprendimento nei processi di supply chain planning e di sales planning. In ogni caso, al centro mettiamo chi – ogni mattina al lavoro – deve avere a che fare con i suoi problemi quotidiani e cerchiamo di semplificargli la vita. Il nostro slogan, non a caso è: Powerfully Simple».