Il social network porta avanti il progetto di Internet.org per diffondere la connessione senza ridondanze
Conosciamo bene oramai il drone Aquila, una sorta di vettore che girerà presto per il mondo così da donare a tutti i popoli più svantaggiati la connessione al web. Proprio nelle ultime settimane Facebook ha finalizzato i test di prova che vedranno l’uccello robotico solcare le prime aree, così da verificare la reale ricezione del segnale inviato a terra. Ma non è tutto: le ambizioni di Internet.org, l’organizzazione presieduta da Facebook che mira, tra l’altro, a eliminare dal vocabolario il termine “digital divide” sono molto più alte.
Di cosa si tratta
Talmente alte da solcare la nostra atmosfera e finire nello Spazio. Il team di Facebook, conosciuto come Conductivity Lab, ha infatti intenzione di dotare i suoi droni di una tecnologia in grado di raggiungere zone più ampie e distanti quindi, e non è uno scherzo, anche al di là della Terra. No, lo scopo non è scoprire se anche agli extraterrestri possa piacere il social network di Zuckerberg, ma migliorare il raggio d’azione di Aquila, rendendolo più efficiente. Per farlo, a Palo Alto useranno il metodo della luminescenza, che permette di assorbire la luce e restituirla con colorazioni diverse, ma senza perdita di potenza. Tutto ciò tramite la trasformazione della luce in un raggio laser che, vista la distanza, può essere proiettato verso una zona in maniera più ampia. La luminescenza diventa un fattore chiave nello sviluppo di un Aquila 2.0, visto che l’oggetto soffre del cosiddetto “effetto scintillazione (o bagliore)” che, a causa delle turbolenze atmosferiche, provoca fluttuazioni e disturbi nel segnale.