Il numero è stato svelato da David Marcus, a capo del servizio di chat Messenger, che spiega la genesi di un successo
Da quando Facebook, durante l’ultimo F8, ha annunciato l’apertura della piattaforma ai bot di chat (ovvero chatbot) in molti hanno storto il naso, chiedendosi dove il social network volesse arrivare. A pochi mesi dall’annuncio, David Marcus, a capo di Messenger, ha svelato il grande successo di nuovi assistenti informatici, almeno dal lato della produzione. Sono infatti già 11.000 i chatbot creati dagli oltre 21.000 sviluppatori attivi su Facebook, un numero impressionante se si pensa che la novità è in giro da sei mesi.
Vantaggio per l’e-commerce
L’idea di consentire alle persone di richiedere informazioni, acquistare un prodotto o ricevere assistenza post-acquisto, interloquendo con un sistema informatico, non è di certo semplice. Esperimenti social precedenti, come il bot di Microsoft lanciato su Twitter, hanno dimostrato l’ancora innata capacità dell’uomo di plasmare a proprio piacimento ciò che lo circonda, addirittura spingendo un’intelligenza artificiale a esprimere opinioni razziste e molto vicine al nazismo. Per questo Facebook ci va con i piedi di piombo quando si tratta di promuovere la Messenger Platform, l’ambiente produttivo che consente ai professionisti di pubblicare i propri chatbot, ognuno con un compito specifico. Risulta sempre più chiaro che il vantaggio maggiore sarà per il mondo dell’e-commerce. Da un lato le aziende potranno risparmiare sui costi di gestione dell’assistenza social, dall’altro i consumatori sapranno di poter chiedere 24 ore su 24 ciò che vogliono al sito che vende smartphone, organizza viaggi o effettua consegne a domicilio. Flessibilità da una parte, necessità di nuove figure dall’altra, visto che i bot, seppur autonomi, necessitano comunque di un addetto che controlli, periodicamente, il corretto svolgimento delle conversazioni, applicando filtri e correzioni dove lo ritiene più opportuno.