Educazione e consapevolezza: così calano le vittime dei malware

Il numero delle minacce è sempre alto (soprattutto se si pensa ai ransomware) ma ora le persone ci pensano due volte prima di cascare in un tranello

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Meno vittime causate dai malware, più varietà nelle minacce veicolate da internet. Si può riassumere in questo modo l’analisi (disponibile qui) condotta da Enigma Software, su un campione di americani, circa l’attuale panorama della sicurezza informatica. Stando alla ricerca, il numero medio di infezioni mensili da gennaio a giugno di quest’anno è stato minore del 47% di quello registrato nei primi sei mesi del 2015. Si tratta di un dato decisamente confortante, che dimostra come l’educazione e la formazione nel campo della protezione digitale possano davvero aumentare i livelli di attenzione del pubblico, evitando agli hacker e ai cyber-criminali di raggiungere, a discapito di migliaia di persone, i loro obiettivi.

Ma non basta

Seppur il mese di giugno abbia fatto segnare il valore più basso di infezioni dall’aprile del 2013, questo non vuol dire che la rete stia diventando più sicura. Enigma Software ha rilevato una crescita sempre più decisa dei ransomware, aumentati dell’8% nel 2016 in confronto allo stesso periodo dello scorso anno. E il futuro non sembra migliorare nonostante la lenta flessione fatta registrare ad aprile, conseguenza di una serie di arresti in Russia, che hanno raffreddato temporaneamente il “mercato” degli affaristi smanettoni. La maggiore prudenza degli utenti resta però un fattore chiave, utile per contrastare sul nascere alcuni tentativi di intrusione nei sistemi. Come ha spiegato Enigma, oltre ad una rinnovata consapevolezza, il declino dei malware andati a buon fine si può attribuire anche al numero sempre crescente di smartphone usati sia a scopo personale che per lavoro. Questo ha comportato una riduzione del tempo speso al computer e, di conseguenza, delle infezioni riuscite via desktop che sempre maggiormente puntano le piattaforme mobili.

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