Per tre europei su quattro l’Europa non é il paese più inclusivo del mondo

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In Italia istruzione, pari opportunità e accesso alle tecnologie sono considerati i tre pilastri fondamentali per l’inclusione

Lo studio MasterCard che indaga la percezione dell’inclusione da parte dei consumatori europei, evidenzia che appena poco più della metà di essi (49%) considera che ci sia un alto livello di inclusione finanziaria nel proprio paese: oltre il 78% non considera l’Europa come il paese più inclusivo del mondo. Dati analoghi si registrano analizzando l’inclusione digitale, infatti, in Europa, solo un quarto dei rispondenti (24%) considera il proprio paese il più inclusivo al mondo dal punto di vista digitale.

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La ricerca di MasterCard elaborata a partire da più di 10.000 interviste in Europa, incluso un campione di 1000 rispondenti in Italia, ha indagato l’accesso della popolazione a servizi come i conti bancari, i prestiti, le connessioni ad internet e l’utilizzo di smartphones.

Secondo la ricerca, gli Italiani sono tra i più ottimisti in Europa, il 42% degli italiani considera l’Europa il paese più inclusivo al mondo dal punto di vista finanziario e il 50% lo considera tale per quanto riguarda il mondo digitale. Quando si tratta però di guardare all’alto livello di inclusione nel proprio paese solo il 32% degli italiani percepisce un livello alto di inclusione finanziaria e il 27% un livello alto di inclusione digitale, mentre circa il 50% ritiene che i livelli attuali di inclusione siano medi e si possa ancora migliorare.

Secondo la ricerca, inoltre, quando si tratta di inclusione, in Europa, esiste una percezione di disparità tra i generi, la grande maggioranza degli europei (83%), infatti, sostiene che gli uomini godano di una maggiore inclusione finanziaria e digitale rispetto alle donne. L’88% afferma inoltre che pari opportunità in termini di accesso a prodotti finanziari e digitali, a prescindere dal genere, sono fondamentali per creare una società aperta ed inclusiva, ma solo il 66% dichiara di potervi accedere.

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La percezione di inclusione legata al genere, in Italia, si discosta da quella europea. Indipendentemente da genere, infatti, ben il 57% delle donne e il 67% degli uomini dichiara di aver accesso a prodotti e servizi finanziari e digitali.

Ann Cairns, President International Markets di MasterCard, ha commentato “L’inclusione finanziaria, digitale e di genere, sono strettamente connesse. Questi elementi si muovono di pari passo e sono fondamentali per vivere appieno la propria vita, in libertà e giustizia e gli europei concordano su questa visione. Sebbene l’Europa sia uno dei paesi più sviluppati al mondo, è chiaro che c’è ancora molto lavoro da fare per superare questo gap, come confermano anche i nostri dati, che rivelano che molti europei si considerano ancora esclusi dalla società. Esiste infatti un “tetto economico” che costituisce una vera e propria barriera all’inclusione ed impedisce l’accesso universale a questi beni e servizi.”

Per il 91% degli italiani l’educazione è fondamentale per poter affermare di essere un paese ed una società aperta ed inclusiva: ben il 77% dei rispondenti afferma di poter accedere a un’istruzione adeguata e il 56% di essi dichiara che dietro l’esclusione digitale si celano la mancanza di istruzione e di competenze in campo tecnologico e digitale.

Anche il lavoro per gli italiani è importante per sentirsi parte integrante della società: il 76% sostiene che riuscire a investire sulla propria carriera così come sui propri risparmi, aiuta a sentirsi inclusi.

Infine, la tecnologia gioca un ruolo di grande rilievo nell’inclusione: l’84% degli italiani considera fondamentale l’accesso alle tecnologie di ultima generazione e il 63% l’accesso ai servizi e prodotti finanziari. Non è un caso quindi che ben l’80% e il 61% utilizzi rispettivamente queste tecnologie e questi servizi nella vita di tutti i giorni, con particolare attenzione per gli strumenti di pagamento, i conti bancari ma anche il possesso di device e smartphone che sono ampiamente diffusi nel nostro Paese.

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“Oggi, poter accedere a servizi e prodotti finanziari basilari, come un conto corrente, internet o uno smartphone é essenziale per poter essere inclusi nella nostra società – ha commentato Paolo Battiston, Division President of Italy and Greece di MasterCard – MasterCard crede fermamente nell’importanza di una società aperta ed inclusiva, in cui tutti, cittadini esercenti e istituzioni, possano accedere ai benefici concreti che l’innovazione tecnologica può apportare. In questo la tecnologia ha un ruolo cruciale, offrendo un potenziale incredibile per la crescita economica della società e per migliorare la vita delle persone.”

Quando si tratta di attribuire la responsabilità di agevolare ancora di più il passaggio verso un’inclusione finanziaria e digitale universale, gli italiani non hanno dubbi: il 67% dichiara che il governo nazionale ha il dovere di favorire l’inclusione, seguito dalle banche (60%), dalle amministrazioni locali (26%) e dalle società di servizi finanziari (21%). Solo il 17% attribuisce questa responsabilità ai singoli individui, il 14% alle aziende che si occupano di tecnologia e l’11% ai governi di altri paesi.

Ann Cairns conclude spiegando che “Un mandato UE stabilisce che ogni cittadino disponga di un conto corrente e la Banca Mondiale insieme al G20 si sono posti l’obiettivo di arrivare ad un’inclusione finanziaria universale entro il 2020. Se si considera che solo un quarto degli europei ritiene che l’Europa sia uno dei paesi più inclusivi dal punto di vista finanziario e digitale al mondo, e che l’esclusione dovuta al genere rimane ancora un problema da risolvere, allora, promuovere l’inclusione in tutti i paesi del mondo deve restare una priorità. Solo così potremmo arrivare ad una società davvero aperta ed inclusiva.”

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