La colpa sarebbe di un database corrotto, gestito dalla Lockheed Martin, agenzia fornitrice della Difesa USA. Recuperarli non sembra possibile
La US Air Force ha perso circa 100.000 file contenenti indagini, ricerche e varie inchieste svolte negli ultimi 12 anni. Tra queste, anche alcune focalizzate su possibili frodi e abusi di persone durante lo svolgimento del proprio servizio; informazioni più che sensibili, in grado di scatenare il caos dentro e fuori l’aeronautica militare a stelle e strisce. A quanto pare, alla base della fuori uscita dei dati ci sarebbe un database corrotto e gestito dalla Lockheed Martin, la compagnia di sicurezza che non ha spiegato come sia potuto succedere che una mole così vasta di informazioni sia svanita nel nulla e probabilmente non recuperabile. Resta da chiarire se dietro ci sia l’intrusione degli hacker che, invece di copiare l’archivio, ne avrebbero spostato del tutto il contenuto, rendendolo non più raggiungibili dai tecnici americani.
E il backup?
La domanda da fare è: esiste un backup? Si, ma solo dei file che rientrano nell’Automated Case Tracking System, ovvero le indagini che interessano la sezione della Criminal Division e le richieste che cadono sotto il Freedom Of Information Act (FOIA). Tutto il resto sembra non godere di un salvataggio extra per cui è completamente perso. Il senatore Mark Warner ha dichiarato come il mancato archivio stia causando significativi ritardi nella prosecuzione di alcune inchieste e ha inoltre criticato l’operato della Air Force, che avrebbe notificato il Congresso solo cinque giorni dopo la scoperta dell’accaduto.