Immortalità: probabilmente la più grande promessa che la tecnologia abbia mai fatto. Ma la scienza e il progresso tecnologico possono davvero arrestare completamente il processo di invecchiamento?
Di Bernardo Centrone, Country General Manager – Southern & Central Europe di Orange Business Services
Aubrey de Grey, ricercatore dell’Università di Cambridge che dirige un progetto chiamato “Strategie di senescenza trascurabile ingegnerizzata” (Strategies for Engineered Negligible Senescence o SENS), pensa che sia possibile. “Senescenza” è un termine tecnico per “invecchiamento”, e il progetto SENS ritiene di aver individuato le sette cause di senescenza. In un’intervista a LiveScience, de Grey ha detto: “Ho sempre considerato l’invecchiamento come poco desiderabile”, e sostiene che l’immortalità non sarà noiosa: “Se la vita è divertente, perché si è sani e giovanili”, spiega de Grey “allora non è probabile che si voglia morire nel giro di un anno o due. E non riesco a immaginare un momento in cui questo smette di essere vero.”
Mettendo per un momento da parte la questione del se vogliamo davvero vivere per sempre, come potrebbero scienza e tecnologia concederci la vita eterna? Le sette cause di invecchiamento di De Grey sembrano tutte concentrarsi sul DNA e sulle nostre cellule, la loro funzione e la loro incapacità, in ultimo, di gestire l’accumulo di ‘spazzatura’. Le mutazioni del DNA possono influenzare la capacità di una cellula di funzionare correttamente e anche causare il cancro.
La cattiva notizia, soprattutto per i lettori non di primo pelo, è che secondo de Grey ci vorranno almeno altri 10 anni prima che il prolungamento della vita grazie alla manipolazione della funzionalità delle cellule e del nostro DNA (ma comunque non ancora la completa immortalità), diventi fattibile. Tuttavia, questa previsione riguarda una vita più lunga per gli animali da laboratorio – gli esseri umani dovrebbero aspettare altri 15 anni prima di diventare longevi come i topi del laboratorio di de Grey.
Inevitabilmente, anche Google ha preso parte alla corsa per l’estensione della vita quando ha lanciato Calico Labs, una “società di ricerca e sviluppo la cui missione è sfruttare le tecnologie avanzate per aumentare la nostra comprensione della biologia che controlla la durata della vita”.
Ci sono molti di questi progetti e diversi “concorsi” pronti a offrire grossi premi in denaro per i primi che saranno in grado di prolungare la vita dei topi del 50%. Ma gestire le cause dell’invecchiamento è solo uno degli aspetti del problema di estendere e migliorare la vita delle persone. Dato che la principale causa di morte prematura nel mondo sviluppato è la cattiva alimentazione, è probabile che gli avanzamenti nella tecnologia delle cellule saranno in grado di produrre risultati concreti perché è proprio la funzionalità sana delle nostre cellule a essere minata da tutto quel cibo spazzatura.
La tecnologia può anche rendere il mondo più sicuro, eliminando il rischio di errori umani. Veicoli che si guidano da soli e prevengono gli incidenti, per esempio – ma la tecnologia può porre fine alla povertà e la guerra?
In futuro, quando ti starai godendo un po’ troppo la tua vita prolungata e perderai un dito in qualche attività ad alto rischio, probabilmente ti basterà farà un salto al Pronto Soccorso più vicino per farti stampare un nuovo indice. Il bioprinting 3-D sta già rivoluzionando l’assistenza sanitaria. Le stampanti che utilizzano le cellule come ‘inchiostro’ stanno già state create e i ricercatori stanno lavorando su una serie di parti stampabili, da valvole cardiache a orecchie bioniche.
Il M2M, o Internet of Things, è un altro settore in cui la tecnologia e l’assistenza sanitaria coesistono. A volte chiamato telemedicina o mHealth, è un buon esempio di un campo in cui stiamo già traducendo progressi tecnologici e scientifici in ambito pratico. Piccoli sensori stanno rivoluzionando l’assistenza sanitaria monitorando “eventi” come lo zucchero nel sangue o la frequenza cardiaca e utilizzando i dati ricevuti per affinare il trattamento medico o addirittura prevedere un importante problema di salute. Il cloud computing, i dispositivi connessi, i Big Data e la miniaturizzazione stanno tutti attivamente facendo la loro parte nella telemedicina. È potenzialmente un settore che vale migliaia di miliardi di dollari, quindi non è una sorpresa che alcuni grandi nomi ci stiano già entrando.
La tecnologia può migliorare la qualità della nostra vita se applicata correttamente – e la sanità è un ottimo esempio. Ma può davvero renderci immortali? L’unico modo che abbiamo per scoprirlo è vivere abbastanza a lungo da testimoniare i progressi di persone come Aubrey de Grey e il progetto SENS. Avremo probabilmente bisogno di sopravvivere per altri 25 anni per poter essere testimoni di grandi balzi in avanti nella gestione dell’invecchiamento delle cellule e della mutazione del DNA. Tuttavia, nel frattempo assisteremo a sorprendenti progressi tecnologici nella stampa 3-D, protesi intelligenti, tecnologia dei sensori e bio-ingegneria.
L’immortalità fisica è ancora molto distante, ma nel frattempo, tutti noi possiamo cercare di seguire i consigli di un certo signor Spock, che quando fu ucciso in battaglia aveva presumibilmente già 150 anni, e augurarci “lunga vita e prosperità”.