La sonda Juno si prepara a esplorare Giove

La Nasa prepara una missione speciale per il 2026

La sonda Juno della NASA ha raggiunto Giove e si prepara a studiarlo. La sfida sarà resistere al fortissimo campo elettrico del pianeta

Dopo quasi 5 anni di viaggio e oltre 500 milioni di chilometri percorsi, la sonda Juno della NASA si appresta ad avvicinarsi a Giove come mai nessuno è riuscito a fare prima. L’agenzia spaziale statunitense ha programmato per il 4 luglio l’accensione dei motori che la porteranno all’interno dell’orbita del gigante gassoso. L’obiettivo della missione è quello di studiare le aurore del pianeta per ricostruirne la storia.

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Juno porterà su Giove anche un pezzetto di italia. Alcune delle strumentazioni utilizzate per analizzare il pianeta sono state infatti prodotte nel nostro Paese. Tra questi ci sono lo spettrometro a infrarossi Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper), realizzato dalla Divisione Avionica di Leonardo – Finmeccanica, la cui responsabilità ricade l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), e lo strumento di radioscienza KaT (Ka-Band Translator) costruito da Thales Alenia Space Italia.

Juno, che durante il suo viaggio ha registrato un video dell’interazione tra la Terra e la Luna, dovrà affrontare una sfida praticamente impossibile per analizzare l’atmosfera di Giove. Il pianeta è caratterizzato da uno strato di idrogeno ad altissima pressione che, anche a causa di un tempo di rotazione ridottissimo (circa 10 ore), potrebbe generare un fortissimo campo elettrico in cui le particelle si muovono a una velocità molto vicina a quella della luce. Lo scienziato Rick Nybakken Jet Propulsion Laboratory (JPL) ha stimato che nei 6 anni previsti per la missione, Juno dovrebbe essere esposta a radiazioni pari a 100 milioni di radiografie.

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