KnuEdge ha inventato i nuovi chip senzienti

L’ex capo della NASA ha svelato il progetto per la creazione dei primi chip neurali, pronti a potenziare data center e missioni spaziali

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Molti conosceranno Daniel Goldin come ex capo della National Aeronautics and Space Administration. In realtà Goldin da almeno 10 anni è anche alla guida di una startup, chiamata KnuEdge, che con la NASA ha molto in comune. Il suo obiettivo, ora molto più vicino grazie al raggiungimento di 1 milione di dollari ottenuti in finanziamenti, è quello di costruire il primo chip neurale, che potenzi le odierne macchine di archiviazione dati ma non solo. In un’ottica di rendere tutto più scalabile, il chip della KnwEdge sarà la chiave di volta per il raggiungimento di una nuova efficienza dei data center, che potranno non solo conservare informazioni in larghe quantità ma anche organizzarle e renderle disponibili in maniera automatica, grazie alla loro intelligenza.

In cosa consiste

“Tutto è cominciato durante una missione su Marte” – ha spiegato Goldin, quando ha considerato il delay che intercorreva dall’immissione di un input per il controllo di un velivolo nello Spazio e la sua azione concreta. Un delay che potrebbe costare molto in termini di analisi e scoperta dell’universo. Come risolvere la questione sviluppando una tecnologia migliore? “Sarebbe stata troppo onerosa, una spesa che la nazione non avrebbe potuto affrontare” – ha detto, spostando l’attenzione dall’hardware al software, ovvero al cervello delle macchine. Per questo, ha pensato ad un chip quasi senziente, in grado di decidere da solo quando virare oppure in quale caso attivare delle procedure particolari in orbita. Una tecnologia che nell’immediato potrebbe essere sperimentata a bordo dei data center, così da portare in una nuova era il mondo dello storage enterprise. Il tutto sarà reso possibile da KnuPath, il chip in questione che è già pronto dallo scorso dicembre e che presto diversi produttori potrebbero usare come base delle loro soluzioni, anche quelle volte al machine learning e IoT, che necessitano di cervelli sempre migliori.

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