Dynatrace e l’impatto della Brexit: il primo a rallentare è il sito della borsa di Londra

Dynatrace ha tracciato le reazioni alla decisione della Gran Bretagna di lasciare l’Unione europea, aggregando le prestazioni dei siti web finanziari per settore e per Paese.

L’impatto online più immediato della decisione ha riguardato i siti di intermediazione con sede nel Regno Unito, i cui tempi di risposta si sono rivelati da subito più lenti e la disponibilità è calata mano a mano che gli utenti tentavano di accedere ai servizi e alle informazioni online.

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Come ci si aspettava, uno dei siti che ha subito maggiormente l’impatto della Brexit è quello della borsa di Londra. Un website complesso che offre più di 1,7 MB di dati ogni volta che viene caricato, con 99 connessioni per recuperare 119 oggetti su 20 diversi host. La London Stock Exchange ha mostrato una sofferenza evidente anche online, con rallentamenti sia sul lato server sia sul lato della rete, che, guardando nel dettaglio, sono imputabili in modo evidente proprio al picco di traffico.

Dynatrace ha anche tracciato l’evento sul territorio per capire l’impatto sul traffico e il throughput rispetto a tutto il Regno Unito e le varie nazioni europee.

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La figura seguente mostra come il traffico online dei financial service è cambiato nel vecchio continente.

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Ecco, infine, la Brexit ha influenzato i risultati delle varie Piazze europee: dalla peggiore (Londra) alla migliore (Amsterdam).

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“Il futuro in questo momento sembra veramente incerto per i mercati europei”, commenta David Jones Director, Sales Engineering APM Evangelist. “I servizi finanziari dovranno essere sempre più preparati ad affrontare anche online le ripercussioni di macro eventi come la Brexit. Solo adottando una piattaforma per le Digital Performance potranno assicurarsi che gli utenti finali non siano colpiti ancora di più di quanto già finanziariamente accada.”

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