L’obiettivo di una nuova legge è obbligare gli sviluppatori di app a monitorare gli utenti per poi rispondere alle richieste della Cyberspace Administration of China
Il governo di Pechino ha introdotto nuove leggi per gli sviluppatori di app mobili, che dovranno collaborare per il contrasto delle minacce inviate su smartphone e tablet. Questo è l’obiettivo ufficiale, mentre quello ufficioso potrebbe essere ben altro. La paura è che, con l’inserimento di una sorta di backdoor per i developer, la Cina possa aprire per bene entrambi gli occhi su ciò che fanno i cittadini in mobilità, almeno quando usano determinati software. Le norme faciliteranno il computo della Cyberspace Administration of China, una sorta di organo sopra le parti che ha il compito di vegliare sullo spazio virtuale del paese.
Cosa accadrà
Secondo un report della Reuters, gli sviluppatori dovranno verificare l’identità degli utenti inserendo all’interno dei loro progetti schermate che raccolgano nomi e cognomi reali. Oltre a ciò, ci sarà l’obbligo di conservare i log delle attività per 60 giorni, un periodo davvero vasto che consentirebbe ai controllori di spiare per un bel po’ i cinesi. “Un gran numero di applicazioni sono state violate e sfruttate dai criminali per spargere temi legati alla violenza e al terrorismo, oltre che a materiale pornografico e altri tipi di informazioni illegali” – ha detto il governo del dragone rosso. Difficile non considerare come la mossa nasconda non solo la volontà di riportare la legge nel cyberspazio locale ma anche di reprimere sul nascere contenuti non così favorevoli ai governanti. Non a caso, diverse compagnie tecnologiche cinesi hanno già espresso il loro sfavore alle norme suddette, spiegando come controlli del genere possano incidere negativamente sugli scambi commerciali e minare un settore in rapida crescita.