First Law è il primo robot che può scegliere di ferire l’essere umano, contravvenendo così alle prime due leggi della robotica
Il celebre scrittore Isaac Asimov formulò nei suoi romanzi di fantascienza tre leggi che regolavano il comportamento dei robot e gli impedivano di danneggiare l’uomo in alcun modo. Ora che le intelligenze artificiali si sono fatte sempre più efficienti, in molti temono un futuro apocalittico in cui le macchine prendono il sopravvento sui loro creatori. Il ricercatore Alexander Reben degli Stochastic Labs di Berkeley ha voluto giocare su questo tema creando First Law, il primo robot realizzato appositamente per violare le prime due leggi della robotica.
First Law è in grado di scegliere se fare del male fisico all’uomo in totale autonomia, cosa che va contro la prima legge che recita: “un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno”. Nello specifico, la macchina è composta da un braccio meccanico in grado di effettuare un piccolo taglio al dito di colui che la tocca. In realtà il robot violerebbe anche la seconda legge formulata da Asimov, che prevede che le macchine debbano obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani purché questi non contravvengano alla Prima Legge.
“Nessuno ha mai costruito un robot intenzionalmente fatto per far male a qualcuno. ha spiegato Reben – Volevo far sì che un robot in grado di fare questo esistesse sul serio. Questo è importante: portarlo dal reame degli esperimenti immaginati alla realtà, perché una volta che qualcosa esiste ti ci devi confrontare. Diventa urgente, non puoi semplicemente pontificare in merito”.
E’ comunque ancora presto per inserire il famoso “bottone rosso” proposto da DeepMind di Google. First Law infatti non è dotata di una coscienza e di un’intelligenza vera e propria. La decisione di ferire o meno l’essere umano è infatti del tutto casuale.
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