Attacchi ransomware quintuplicati nel giro di un anno

Kaspersky e INTERPOL insieme contro i ransomware

Secondo l’agenzia russa, in soli 12 mesi il numero di minacce di tipo ransomware è cresciuto a dismisura

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Per la legge dei grandi numeri, tutti prima o poi dovranno fare i cont con un ransomware. Si tratta più che altro di un’evidenza chiara e preoccupante, almeno a detta di Kaspersky Lab. L’agenzia di sicurezza russa ha infatti emesso il suo ultimo bollettino per quanto riguarda lo stato dell’arte dei ransomware, spiegando come la tipologia di attacco stia diventando rapidamente la più diffusa tra i cracker, se non altro per gli introiti a cui può portare. “In un anno il numero di attacchi è quintuplicato – spiegano – dai 131.111 del biennio 2014-2015 ai 718.536 del 2015-2016″.

Le minacce

Nonostante il dato davvero rilevante, secondo le indagini di Kaspersky, i tool usati per lanciare ransomware sono circoscritti; anzi si possono identificare quattro principali metodi validi nella maggioranza dei casi. Si tratta di TeslaCrypt (usato per più della metà delle azioni criminali), CTB-Locker, Scatter e Cryakl. In totale, questi software coprono circa l’80% dell’intero panorama di minaccia ransomware attuale. La situazione si riferisce al mercato generale, con la somma di quello consumer e business, ma volendo andare nello specifico, si possono considerare i dati del solo corporate: “Gli utenti attaccati in questo caso sono più che duplicati nelle due ultime indagini, passando dal 6,8% del 2014/15 al 13,13 del biennio successivo”. Kaspersky, come le principali compagnie operanti nel contesto della sicurezza informatica, offre soluzioni ad-hoc per difendersi dai ransomware. L’importante è non farsi prendere dal panico e, soprattutto, non cedere a ricatti e pagamenti.

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