Un nuovo report di App Annie svela l’ammontare dei ricavi generati dai due negozi digitali mobili riferiti al primo trimestre dell’anno
La battaglia tra Apple e Google non si gioca certo solo nel campo hardware. Sebbene gli iPhone vengano sempre accostati all’ultimo modello di Galaxy o di altri terminali di punta che montano l’OS rivale, gran parte dei guadagni arriva dall’ecosistema software, ovvero le app. Utile dunque capire come sono posizionati, ad oggi, i rispettivi App Store e Play Store, in fatto di ritorni economici a livello globale. A fornire un quadro chiarificatore della vicenda è App Annie, una piattaforma specializzata nell’analisi del mercato delle app. Nello specifico, l’App Store ha ottenuto revenue superiori del 90% quelle del Play Store durante il Q1 del 2016, soprattutto grazie agli acquisti in-app e a canoni in abbonamento derivati dalla fruizione di Spotify, Netflix e HBO Now.
I numeri
Si tratta di un insight importante che è strettamente correlato alla considerazione che, tra le prime 10 applicazioni più utilizzate in mercati importanti come quello giapponese e statunitense, non ci siano videogame ma solo servizi di chat come Messenger, Line, Snapchat oltre agli immancabili Facebook, Twitter e Instagram. Cosa vuol dire? Che a differenza dei singoli titoli videoludici o app di intrattenimento, i veri ecosistemi in grado di sfondare le barriere di paesi e nazioni sono quelli che permettono alle persone di comunicare, scambiare documenti, contenuti multimediali e informazioni. Secondo App Annie, l’avvento dei bot su app del genere dovrebbe perfezionare ancora di più l’interazione degli utenti: “Saranno complementari e non sostituti – dicono – un’estensione che potrà implementare la monetizzazione e l’engagement in contesti vari, dai trasporti al retail”. Il report completo si può scaricare da qui.