In Italia, la stampa per ufficio è un mercato grande e complesso. Stabile dal punto di vista del valore (parliamo di un mercato che vale 3,2 miliardi di euro – dato ASSO.IT, 2015) risulta invece molto vivace per le dinamiche che lo percorrono.
In questo scenario, si possono individuare alcune tendenze principali che hanno l’obiettivo di rispondere a un’esigenza irrinunciabile per le aziende: la sostenibilità, che oggi si traduce prima di tutto in sostenibilità del business, ma più di recente anche in sostenibilità ecologica. Rispetto alla funzione di stampa in ambito aziendale, possiamo individuare il passaggio progressivo dal prodotto al servizio (guidato dalla vendita dei contratti/servizi a costo copia), la scelta della tecnologia di stampa (inkjet vs laser) e il green IT, inteso come valutazione globale dell’impronta ecologica di un prodotto/servizio, che introduce il concetto di costi legati al ciclo di vita del prodotto (acquisto, utilizzo, servizi, fine vita).
A proposito di quest’ultimo, le considerazioni di sostenibilità ecologica stanno diventando un elemento di crescente attenzione per gli enti e le società, dove – per esempio nel settore pubblico – le norme del Green Public Procurement incideranno in maniera crescente sulle decisioni di acquisto in ambito IT e porteranno a favorire una valutazione legata all’intero ciclo di vita del prodotto e a rendere gli elementi di riduzione dell’impatto ambientale sinergici con quelli di sostenibilità economica. Secondo una recente indagine effettuata in occasione di CeBIT 2016 (il più grande evento europeo annuale sull’Information Technology), l’89% dei professionisti IT intervistati ha dichiarato che le valutazioni ambientali sono diventate più rilevanti nel corso degli ultimi tre anni. Nelle realtà con più di 500 persone, il 62% sostiene che l’importanza della sostenibilità è notevolmente aumentata di recente, ma anche in quelle con meno di dieci dipendenti il 41% degli intervistati ha confermato che l’attenzione ai temi di green IT è aumentata in modo significativo.
Tutto ciò avviene in un momento in cui gli appalti pubblici in tutta l’Unione Europea stanno diventando sempre più visibilmente responsabili per le prestazioni ambientali di prodotti e servizi IT acquistati. L’indagine, condotta tra 790 professionisti IT europei, ha rivelato anche che molte aziende stanno valutando la sostituzione delle proprie apparecchiature più vecchie con strumenti più efficienti anche sotto il profilo green. L’approccio verso una valutazione più ampia – non solo economica – nella scelta della strutturazione del parco stampanti della propria azienda trova un elemento di significativa importanza nella definizione della tecnologia di stampa da adottare. La tecnologia che più di tutte soddisfa i requisiti di sostenibilità ambientale ed economica è oggi la stampa inkjet, la cui popolarità sta crescendo sempre di più anche in altri settori, come la stampa industriale e il tessile. Le stampanti inkjet, a pari prestazioni, hanno caratteristiche di sostenibilità intrinseche: dal basso consumo energetico al minor impatto ambientale, anche in termini di generazione e smaltimento dei rifiuti. Epson, leader in questo settore, di recente ad esempio ha sviluppato anche la tecnologia RIPS, per ridurre drasticamente l’impatto ambientale del packaging dei consumabili. Passare alla stampa inkjet significa scegliere di essere sostenibili sia dal punto di vista economico sia sotto il profilo ambientale.
Massimo Pizzocri, amministratore delegato di Epson Italia