Un 2015 tutto all’insegna della crescita per la società attiva nei servizi di telecomunicazioni, che spinge l’acceleratore sull’ambito corporate e sui servizi a valore aggiunto, senza tralasciare le nuovissime opportunità della banda larga
A poco più di un anno di distanza dal suo insediamento nella carica di amministratore delegato e direttore generale di Retelit, Federico Protto accetta di fare il punto con Data Manager sull’esperienza fin qui compiuta e sulle prospettive della società, che si colloca tra i principali operatori di telecomunicazioni del nostro Paese ed è quotata alla Borsa di Milano dal 2000. «Nel 2015, abbiamo superato le previsioni di crescita che ci eravamo prefissi, passando dai 37 milioni di euro di fatturato del 2014 ai 42 milioni, mettendo anche a segno una forte crescita del mercato business, soprattutto di tipo corporate, dal quale abbiamo ricavato circa il 6% del nostro fatturato, mentre prima questa percentuale era attorno all’uno per cento» – spiega Protto, specificando che l’ambito wholesale, cioè quello della vendita di capacità di trasporto dati su lunga distanza, rappresenta tuttora una quota superiore al 90% del fatturato, con una percentuale attorno al 52% appannaggio del wholesale nazionale e del 42% circa per quello internazionale.
Nuove esigenze per la banda larga
Tra le direttrici dello sviluppo del 2015, l’amministratore delegato di Retelit, società sempre più specializzata nella fornitura di servizi di trasmissione dati a banda larga, di accesso e transito Internet ad alta velocità, oltre che di infrastruttura e di data center, mette ai primi due posti proprio il consolidamento dell’ambito wholesale e il deciso ingresso nell’area corporate. «Per quanto riguarda il wholesale nazionale, le maggiori soddisfazioni sono venute da alcune tendenze che proprio nel 2015 hanno preso decisamente piede, come la crescente necessità di banda larga ad alta velocità anche da parte degli operatori di telefonia mobile e degli operatori che vendono torri di telecomunicazioni, dovuta soprattutto alla crescita dell’offerta in 4G» – chiarisce Protto, specificando che «all’inizio del 2015 avevamo ben presente questo tipo di sviluppi, ma non immaginavamo che la crescita avrebbe assunto le notevoli proporzioni che poi si sono verificate». Quello del 4G non è l’unico fattore che sta influenzando la rinnovata vitalità del mercato wholesale, visto che a determinare lo sviluppo sono anche fenomeni quali l’ingresso di nuovi attori come Netflix, per citare un solo esempio. «Pensiamo che il nuovo trend relativo alla banda si manterrà anche nei prossimi anni, ribaltando la situazione precedente, che fino a pochi anni fa vedeva un maggiore focus verso l’IT, mentre la banda veniva considerata per così dire poco sexy, quasi alla stregua di una commodity. Ma oggi tutte le nuove app e soprattutto i giochi e i film, fruiti sempre più su smartphone e tablet, funzionano bene solo se c’è banda larga a sufficienza, e questa circostanza non mancherà di costituire un’opportunità ancora più grande per chi sarà in grado di gestire la crescita in maniera adeguata» – sottolinea Protto.
Crescere nel business
Passando all’altro elemento di crescita, quello relativo al mercato corporate, l’amministratore delegato di Retelit spiega che «le aziende ci hanno dato molta soddisfazione, riconoscendo i nostri sforzi volti a mettere in piedi un’offerta e un sistema di vendita ad hoc». Più in dettaglio, «c’era bisogno di un fine-tuning al nostro prodotto, in modo che comprendesse anche la componente gestionale, che per il mondo corporate è fondamentale: il servizio gestito è sempre premiante» – fa notare Protto, aggiungendo che «in parallelo abbiamo creato anche una struttura commerciale capace di parlare direttamente con le aziende e non solo con gli operatori come in passato. Inoltre, abbiamo aggiunto il canale per rivolgerci ad altre fasce del nostro mercato, che non sono quelle del consumer o del piccolo ufficio, ma quelle di nuovi attori in grado di offrire servizi end-to-end, come per esempio Gala, una società che si occupa del trading di energia, con un modello di business che presuppone la presenza di una piattaforma IT molto performante, per avere la massima efficienza e girarla ai clienti». Quello di Gala, cui Retelit fornisce l’infrastruttura di telecomunicazioni e di virtual data center, non è l’unico caso di successo nel mercato corporate: «Alla nota catena di ingrosso, Metro, abbiamo potuto proporre un’offerta molto più attrattiva rispetto al precedente fornitore di telecomunicazioni grazie alla nostra rete MPLS nella quale abbiamo effettuato importanti investimenti nel 2014-2015, che ci stanno dando notevoli soddisfazioni» – afferma Protto.
Nuove opportunità
Altre soddisfazioni sono venute dal variegato capitolo del cloud, dove vi è stato da una parte lo sviluppo di servizi di tipo IaaS, costituiti come noto dalle componenti data center, infrastruttura e rete, in ottica end-to-end, e dall’altra parte anche l’emergere di servizi di connettività forniti da Retelit anche ad ambienti di data center non facenti capo direttamente alla società. È il caso di Data4, un importante operatore francese di data center che ha deciso di effettuare il suo primo investimento fuori dalla madrepatria proprio in Italia, con un centro a Cornaredo, nella provincia ovest di Milano, inaugurato nei primissimi mesi del 2016. «A Data4, abbiamo fornito la connettività in banda larga ad alta velocità, a dimostrazione che siamo aperti a valutare tutte le opportunità qualora comportino offrire servizi di alta qualità, con standard elevati e complessi» – rivela Protto.
Infrastruttura per lo sviluppo
Il riferimento non è casuale: Retelit dispone di un’infrastruttura di tutto rispetto, intesa come rete e come capacità di computing, grazie a una dorsale in fibra ottica nell’Italia centro-settentrionale e di otto reti metropolitane (MAN) in altrettante città da Milano a Bari, e grazie anche ai 18 data center, quattro dei quali sono primari di tipo Tier 3, situati nelle principali aree economiche italiane. Ma non solo: un altro importante driver della crescita di Retelit è costituito dalla partecipazione al consorzio per la costruzione del cavo sottomarino Aae-1, che prevede 25mila chilometri di cavo in fibra ottica che collegherà tutti i principali paesi del Sud Est Asiatico, l’India, l’Africa e l’Europa attraverso il Medio Oriente, connettendo paesi che rappresentano oltre il 40% della popolazione mondiale. In base al piano, che sta procedendo regolarmente, il nuovo cavo sottomarino sarà operativo verso la fine di quest’anno.
Uno sguardo al 2016
Ma l’accensione, come viene definito in gergo l’inizio dell’operatività concreta dell’infrastruttura, del cavo Aae-1 non sarà l’unico focus del 2016 di Retelit, anno nel quale «consolideremo ulteriormente le nostre strategie, seguendo tre direttrici principali: una crescita del 50% nel segmento corporate, che rappresenta ancora una parte non preponderante del nostro fatturato ma che è destinata a pesare maggiormente; un mantenimento degli ordinativi nel wholesale internazionale; e infine uno sviluppo ulteriore del business relativo alle torri e ai data center» – spiega Protto. Senza dimenticare in prospettiva due ulteriori elementi: «Il piano del Governo italiano sulla banda larga, che potrebbe essere interessante, e lo sviluppo atteso per il 5G nell’ambito del mobile, che se nel 2016 non avrà ancora numeri di rilievo, sembra promettere più che bene per il 2017» – conclude Federico Protto.