Google fa ricorso alla massima Corte di Giustizia francese contro la richiesta di estendere il diritto all’oblio a tutti i suoi domini a livello globale
Continua lo scontro fra Google e le autorità francesi. Il CNIL, corrispettivo d’Oltralpe del nostro Garante della privacy, vuole imporre a Big G la cancellazione dei link secondo il diritto all’oblio non solo nei suoi domini europei ma anche sulla sua piattaforma globale e quelle esterne al Vecchio Continente. La decisione si basa sulla sentenza della Corte di Giustizia Ue del 2014 che ha costretto l’azienda di Mountain View a dotarsi di uno strumento per eliminare le voci tra i risultati di ricerca che riportano informazioni “inadeguate o non più pertinenti”. “La soluzione che consiste nel far variare il rispetto dei diritti individuali in funzione dell’origine geografica di chi consulta il sito in questione non consente agli individui di godere del diritto all’oblio”, aveva affermato il CNIL.
Ora Google ha deciso di fare ricorso al Consiglio di Stato per eliminare il provvedimento e relativa multa da 100mila euro per non averlo eseguito. “Attendiamo che la Corte riveda il caso, nella speranza che vengano mantenuti i diritti dei cittadini di ogni parte del mondo ad accedere a informazioni legali. – ha scritto Kent Walker, Senior Vice President and General Counsel di Google, in un post sul blog ufficiale dell’azienda – Abbiamo rivisto circa 1,5 milioni di pagine web in tutta Europa, deindicizzandone circa il 40%. Nella sola Francia abbiamo rivisto oltre 300mila pagine web, eliminandone circa il 50%”.