Facebook: crescono le richieste dati dei governi

I dati del nuovo Rapporto di trasparenza del social network parlano chiaro: +13% di richieste da parte dei governi per spiare gli iscritti

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Nella giornata di ieri Facebook ha pubblicato il suo nuovo Rapporto di trasparenza. La relazione semestrale mette in evidenza i trend, in percentuale, delle richieste mosse dai governi di tutto il mondo, per ottenere l’accesso ai dati e alle informazioni degli iscritti al social network. Secondo il report, nel secondo semestre (luglio-dicembre) del 2015 le domande sono cresciute del 13%, arrivando ad un totale di 46.763, un brusco incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un altro dato interessante arriva dalla diffusione della percentuale circa le richieste per le quali i governi avevano pregato il team di Facebook di non notificare i diretti interessati.

I numeri italiani

La politica di Zuckerberg era infatti stata chiara: notificare gli iscritti ogni volta che un’autorità pretendesse di accedere ai dati sensibili. Eppure nel 60% dei casi inerenti gli Stati Uniti, la piattaforma ha preso atto dell’istanza federale, senza allertare i propri utenti. Perché lo ha fatto? Probabilmente per rispettare alcune indagini di polizia che avrebbero potuto utilizzare Facebook come prova importante per un’eventuale imputazione. Per quanto riguarda l’Italia, le domande ammontano a 1.525, in diminuzione rispetto alle 1.816 del semestre precedente. Nel 52,52% dei casi, il sito ha rilasciato alle autorità le informazioni richieste mentre sono state cancellate otto pagine sotto richiesta di un ordine del tribunale, in quanto contrarie alle leggi nel nostro paese.

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