Altea – La semplicità della trasformazione

andrea ruscica altea

Dalla progettazione delle soluzioni ai servizi di supporto, una sapiente strategia di presidio di tutti i punti chiave del business digitale, unita a un modello di intervento leggero e integrato, dove il gioco di squadra delle singole entità della Federation produce risultati visibili. È la ricetta del successo del system integrator che si distingue per la sua capacità di innovare anche i settori più tradizionali

Una lunga carriera di cronista delle tecnologie si incrocia necessariamente con tante storie di system integration. Si tratta di aziende ben preparate e brave nell’inoculare il complesso ricostituente dell’innovazione nel business dei loro clienti, nell’implementare con successo piattaforme e ambienti di automazione del lavoro e della produzione. Poi ci sono i system integrator che non soltanto sono bravi nell’innovare, ma hanno un dono meno scontato – in genere frutto di una fortunata miscela di personalità, motivazione, grande dominio delle competenze e vision complessiva: saper affiancare i loro clienti nel percorrere un fondamentale passo in più. Quello verso la vera trasformazione indotta da una tecnologia che, ormai l’hanno capito tutti, da sola non basta se non coinvolge il cuore, oltre al cervello, delle persone e dei sistemi produttivi. Parlando con Andrea Ruscica, chairman di Altea Federation e presidente di tutte le società del Gruppo Altea e i manager delle aziende che fanno parte di Altea Federation si intuisce che l’offering tecnologico di questo dinamico gruppo di brand specialistici, capaci di focalizzarsi sul core delle loro competenze e di giocare di squadra in progetti di trasformazione digitale molto complessi, ha quella marcia in più. Dai casi di studio che costellano il racconto, spesso relativi a imprese manifatturiere, dove è ancora più sfidante innestare lo spirito della digitalizzazione nelle fisicità dei prodotti, emerge, negli esperti di Altea Federation, quella capacità di incidere sul presente e quindi sul futuro di intere aziende. «Ci troviamo – avverte Ruscica – in un periodo straordinario, magnifico e stimolante, dove le tecnologie contribuiscono a una crescita esplosiva di dati, dispositivi e capacità elaborativa: i pilastri di una nuova fase dell’information technology».

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La produttività è (quasi) tutto

Il software che negli ultimi quindici o vent’anni si è evoluto, formando le tre grandi aree applicative che conosciamo oggi – Erp, Crm e Human Resource – non è arrivato a fine corsa, ma sta progressivamente scomparendo il modo di considerarli come silos rigidi, che compartimentalizzano il lavoro. Oggi, la tecnologia consente maggiore flessibilità, ci rende più adattabili e portati alla collaborazione. La capacità di connettere le informazioni attraverso il cloud porta a significativi benefici in termini di produttività, in tempi molto più veloci rispetto al passato. «Come Altea Federation ne siamo convinti: la vera essenza di questa nuova fase tecnologica consiste nell’opportunità di liberare e rendere più agile la produttività delle imprese. La produttività, come dice il premio Nobel, Paul Krugman, non è tutto. Ma sul lungo termine è quasi tutto». Perché tutto l’apparato tecnologico in cui tante aziende hanno investito nel recente passato sembra essere diventato così inadeguato? «Un certo rigore era necessario per affrontare una crescita alquanto marcata. Oggi, la crescita è molto minore. E le aziende devono semplificare, ma in modo smart. È la smart simplicity, o se preferiamo la digital simplicity, a sostenere le aziende nella crescita e nella capacità di fare meglio, anzi in modo diverso il loro business». La semplicità è la chiave che ci permette di passare da organizzazioni troppo rigide e lente nel reagire a organizzazioni smart, collaborative, con informazioni e responsabilità condivise. «Altea risponde a questa esigenza di semplificazione con la sua stessa organizzazione federativa, sette aziende diverse, unite in un modello che io definisco olonico virtuale» – spiega Ruscica riferendosi alla teoria, nata in un contesto filosofico ma esportata in campi come la biologia, le scienze sociali e il management, che definisce olonico un sistema di entità che rappresentano, al tempo stesso, l’intero sistema e le sue singole parti specializzate.

Innovazione ricombinante

Ormai in vista del suo primo quarto di secolo di attività, Altea Federation ha avuto negli ultimi anni uno sviluppo davvero significativo. Attestandosi sui 67 milioni di euro di fatturato 2015, Altea Federation, che oggi vanta più di 750 dipendenti, entra nella metà superiore della Classifica Top 100 di Data Manager, facendo registrare una crescita anno su anno del 20%. Una performance decisamente “anticiclica”. La strategia di merger & acquisition che ha portato nel tempo alla creazione di una rete di entità specializzate autonome, ha avuto un momento frizzante all’inizio dell’anno, che ha visto il “kick-off” di brand nuovi come Altea Up, la più grande realtà del gruppo che ha unito le company Cyrius e Brifing con la business unit di Altea dedicata alla piattaforma Sap. O ancora Altea 365, che guida l’offerta di outsourcing di servizi di gestione di sistemi e applicazioni orientata alla massima continuità del business. O infine Altea Digital, nata dalla fusione di competenze Digital di Altea con la torinese Seac02, che apporta 12 anni di esperienza e svariate referenze sui temi digital e innovazione tecnologica.

Laura Massironi COO di Altea – Miguel Angel Rondon BDM di Altea – Alessia Agogliati senior business consultant di Altea – Roberto Gemma CBDO – chief business development officer di Altea

«Insieme, tutte queste realtà costituiscono un modello in grado di riconfigurarsi in funzione del fabbisogno dei clienti» – afferma Ruscica. L’innovazione che Altea Federation ha in mente è di tipo “ricombinante”, multidisciplinare, resa concreta dalla capacità di cogliere i diversi aspetti della digitalizzazione di un processo, reclutare strumenti e skill preesistenti, aggiungere nuove componenti, e tradurre il tutto in trasformazione. Per spiegare meglio l’azione che Altea svolge sul piano operativo, Ruscica concentra il suo racconto su tre aree di intervento che riguardano diversi casi di studio nell’ambito della manifattura intelligente, della digitalizzazione del punto vendita fisico e della cosiddetta API economy.

Metti l’intelligenza in fabbrica

Nella Fabbrica 4.0, spiega Ruscica, fattori tecnologici come l’IoT, Big Data, informatica cognitiva si fondono in un disegno organico con soluzioni capaci di intercettare i dati generati dalle linee di produzione e consolidarle in strutture analitiche, distillando azioni algoritmiche a loro volta traducibili in pianificazione, ottimizzazione dei prodotti e manutenzione predittiva delle macchine. «Utilizzando il machine learning, vogliamo incrementare la produttività e supportare le decisioni con una vera e propria intelligenza di fabbrica» – racconta il presidente di Altea Federation. Tra le aziende del Gruppo Altea, più impegnata su questo fronte c’è PLM Systems, guidata da Alberto Codrino, specialista del software manifatturiero con trent’anni di esperienza. «La nostra mission prevede da un lato la consulenza dedicata all’ottimizzazione del processo di sviluppo dei prodotti industriali attraverso nuove metodologie che permettono di incrementare la qualità accorciando i tempi di sviluppo, dall’altro tutti quei miglioramenti che passando attraverso la tecnologia IT guidano e supportano il mondo della produzione» – dice Codrino. PLM Systems basa le sue conoscenze sulle piattaforme di product lifecycle management (PLM) e sugli strumenti di business process management (BPM) che servono a snellire, rendere meno ridondanti, ottimizzare tutte le fasi che vanno dalla progettazione alla logistica. Competenza che Codrino ha mantenuto indipendente da una focalizzazione specifica di software vendor.

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L’approccio adottato è rigoroso e scientifico. PLM Systems vanta specifici accordi con realtà accademiche come EKA (Engineering Knowledge Academy), spin-off dell’Università del Salento, e sinergie nel settore fashion con le Università di Bergamo e Firenze. Nei progetti, si avvale della collaborazione con le altre realtà del gruppo, dalle competenze in materia Erp e Crm di Altea UP, Alterna e Altea IN. «Pensiamo anche alla Internet delle cose, vista come possibilità sia di mettere intelligenza nei prodotti industriali sia di rilevare sul campo dati che si traducono in prodotti migliori o in manutenzione preventiva degli impianti».

La produzione diventa smart

Proprio su questo ultimo tema interviene Franco Vercelli, amministratore delegato di Altea IN, l’azienda della Federazione che segue le soluzioni per le piattaforme Erp Infor, in particolare in ambiti come la produzione industriale e il machinery building. «Sulla manutenzione preventiva e soluzioni focalizzate sulla costruzione di macchine utensili e relativi servizi di supporto post-vendita si articolano molte delle soluzioni Altea per la cosiddetta Fabbrica 4.0» – dice Vercelli. «Le tecnologie IoT offrono l’opportunità di raccogliere sul campo operativo una miriade di informazioni che vanno ad alimentare i sistemi di machine learning e analisi Big Data per realizzare servizi di manutenzione di livello superiore. «Altea IN aiuta a implementare e seguire gli aspetti gestionali – osserva Vercelli. Le tecnologie di Altea Digital aprono la strada a servizi che in passato non potevamo neppure immaginare. Prendiamo l’aspetto del supporto tecnico, che per le aziende di macchine utensili era considerato una pesante voce di costo successiva alla vendita di un impianto. La digitalizzazione trasforma questi servizi in nuove fonti di revenue, attraverso modelli del tutto inediti». Vercelli cita per esempio la possibilità di implementare modelli pay-per-use che consentono agli utilizzatori di un macchinario di coprire solo i costi che sono in funzione del numero dei pezzi prodotti. Un concetto di produzione on demand che nella fisicità della fabbrica sembrava semplicemente impossibile.

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Simone Boldrighini COO di Altea UP – Andrea Viberti BU manager SAP ERP di Altea UP – Gian Carlo Pera CSMO – chief sales & marketing officer di Altea UP – Riccardo Brandinelli innovation manager di Altea UP Raoul Volpe CEO di Altea 365

Un recente e innovativo progetto in ottica Fabbrica 4.0 vede protagonista Altea UP, racconta Simone Boldrighini, chief operation officer della federata: «La soluzione da noi identificata come “RoboChain” ha come obiettivo quello di offrire soluzioni agili per far fronte a problematiche multivariabili/multivincolo complesse tipiche della supply chain, come per esempio la schedulazione operativa delle macchine, l’ottimizzazione e dimensionamento dei lotti o la selezione delle fonti di approvvigionamento per massimizzare il rapporto qualità/costi. L’applicazione di modelli matematici di ottimizzazione sta alla base della nostra soluzione e opera su dati raccolti in real-time lungo tutta la supply chain. SAP HANA Cloud Platform ci offre possibilità mai esplorate sia sul fronte della capacità di calcolo, sia sulla flessibilità di integrazione, a una velocità di realizzazione unica, mettendo a disposizione una user experience basata su SAP FIORI, sempre più prossima alla semplicità e immediatezza d’uso. Il grande vendor tedesco sta ben interpretando la nuova era Digital mettendo a disposizione di Altea UP tecnologie agili per creare “intellectual proprieties” specializzate, lungo tutta la filiera dei nostri clienti».

La rivoluzione nel retail

Con Andrea Carignano, Altea Digital, il discorso spazia dalla smart factory al cosiddetto “customer journey” nell’ambito del commercio al dettaglio. Due mondi che grazie alla digitalizzazione possono trovare inattesi punti di contatto. Anche Altea Digital è una realtà recente della Federazione, ma Carignano ha una consolidata esperienza nell’ambiente delle startup tecnologiche ed è considerato un pioniere delle applicazioni di realtà virtuale e aumentata. «Il nostro obiettivo è portare un’offerta di digital transformation a sé stante, insieme a tutte le attività che svolgiamo a supporto delle altre aziende dell’ecosistema Altea, che inventano – insieme ai loro clienti – nuove logiche progettuali, nuovi contenuti digitali a partire dai tradizionali substrati Erp e Crm, nuove esperienze e interfacce per i clienti finali». Carignano si appassiona quando racconta di un recente contatto avuto con un’azienda che produce macchine utensili specializzate e sta pensando di adottare le stesse tecniche di machine learning e sentiment analysis che i clienti di Altea Digital mettono in campo per reinventare negozi e canali retail: «In un ambiente industriale queste tecniche possono servire per analizzare la concorrenza, questa volta sui mercati B2B, e aiutare questa azienda a spostarsi in nicchie diverse e molto promettenti» – spiega il Ceo di Altea Digital.

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Altea ha conquistato molta autorevolezza, in particolare nelle soluzioni orientate al miglioramento dell’esperienza di acquisto nei punti vendita fisici come nei canali virtuali. «Siamo in grado di progettare sistemi digitali end-to-end che percepiscono il sentiment e il comportamento dell’acquirente in negozio, incrociandoli con altri dati di natura sociodemografica e ambientale per creare segmentazioni e stabilire relazioni one-to-one con il cliente. Dall’altra parte, ci colleghiamo ai sistemi Crm per proseguire il dialogo e costruire una stabile relazione col cliente anche fuori dal punto vendita». Torna quindi il concetto di estensione delle piattaforme gestionali tradizionali, con l’innesto di modalità “digital” che abilitano nuovi spazi di opportunità. «Questa capacità di collegare informazioni molto diverse – aggiunge Ruscica – permette alle aziende di avere una visione olistica della propria relazione con il mercato. E inoltre, consente di orientare meglio le proprie strategie analizzando le esperienze maturate dai clienti dei diversi canali di vendita, individuando comportamenti su cui far leva e soprattutto anticipando bisogni e aspettative latenti a supporto delle decisioni sui prodotti futuri».

Le API “regine”

Una terza tematica, ricorda il presidente di Altea Federation, riguarda l’avvento dell’era delle API, le interfacce applicative, intesa come capacità di creare, intorno ai grandi silos applicativi della tradizione classica, una nuova tipologia di servizi alle linee di business. «Ci stiamo orientando verso architetture basate su una logica di microservizi informatici erogati attraverso interfacce utente di nuova generazione che integrano, ricombinano i dati delle piattaforme di backend». Servizi, prosegue Ruscica, i cui tempi di sviluppo vengono abbreviati dalle metodologie agili, per meglio adattarsi alle necessità dei clienti interni. Le nuove architetture di servizio sono rese possibili dalla crescente apertura e interoperabilità – proprio attraverso le API – dei sistemi gestionali. «È finita l’era delle piattaforme gestionali all inclusive» – dichiara Ruscica. «Oggi, possiamo estendere i nostri Erp con altri oggetti che rispondono in modo molto più puntuale ai bisogni del business e consentono di reagire rapidamente alle sollecitazioni esterne».

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Matteo Giovanditti CEO di Alterna – Daniele Villa COO di Alterna – Fabrizio Agazzone COO di Altea IN Franco Vercelli CEO di Altea IN

Il digital core è un elemento essenziale anche per le soluzioni SAP di nuova generazione, incalza Gian Carlo Pera, chief marketing & sales officer di Altea UP. «La nuova piattaforma di S4HANA si basa sulle più moderne tecnologie di in-memory computing, estese e integrate a servizi cloud, e rappresenta la soluzione in grado di interconnettere tutti gli aspetti della catena del valore digitale in tempo reale: forza lavoro, asset e IoT, collaborazione con i fornitori e business network, relazione con i clienti e gestione della multicanalità».

Quando bisogna reinterpretare gli ambienti gestionali convenzionali nell’ottica nuova della digital transformation, un’altra azienda della Federation coinvolta è Alterna dietro cui si articola la lunga esperienza della practice targata Microsoft di Altea con il robusto innesto di una società esterna, il cui quartier generale di Casalecchio, negli immediati dintorni di Bologna, è rimasto come sede della nuova società. Una sede al centro di un distretto economico importante, da cui Alterna guida le sue strategie nazionali. Dalle parole del responsabile, Matteo Giovanditti, emerge una duplice storia di innovazione: quella che Alterna vuole portare presso i suoi clienti, certamente, ma anche la grande trasformazione che la stessa Microsoft ha portato avanti in questi anni sotto la guida del suo nuovo Ceo, Satya Nadella. «A ben guardare – afferma Giovanditti – la vision di Alterna è orientata lungo gli stessi tre asset portanti. Forte attenzione al cloud, non solo come infrastruttura as a service, ma soprattutto come PaaS con le soluzioni di Microsoft Azure. Piattaforma Dynamics per la produttività a livello enterprise con AX e Nav oltre ai moduli Crm, con una grande capacità di localizzazione e adattamento da parte nostra, ovviamente in stretta interazione con le altre aziende Altea. E infine, ma non ultimo, il mondo della produttività individuale anch’esso ispirato ai nuovi concetti di collaboration e smart working di Office 365».

Scopritori di conoscenza

Questi pilastri di specializzazione si riflettono nelle diverse divisioni di Alterna: Erp (AX e NAV), Crm, business analytics e collaboration. Secondo Giovanditti, la filosofia di Microsoft di cui Alterna vuole farsi portavoce è tesa al miglioramento continuo del servizio in una logica di grande semplicità di interazione, lungo l’intera catena dei processi aziendali. L’offerta tecnologica Microsoft vuole integrarsi end-to-end nella vita dell’azienda, con un approccio di fruibilità che permette di avere tutte le informazioni giuste al momento giusto. «Con la variante, attualissima, dell’intelligenza che permea il cloud e deve essere costruita intorno al cliente e alle sue necessità». I progetti messi a punto in settori come il wholesale e il retail della moda, a vantaggio di marchi di grande notorietà – secondo Giovanditti – hanno un forte impatto sul cliente. «Parliamo di estrarre, rendere visibili conoscenze in gran parte nascoste». Sono progetti in cui l’aspetto culturale prevale quasi su quello tecnologico e in questo senso la certezza di poter contare anche sulla consulenza organizzativa di Altea spa può fare la differenza. «Ed è qui – interviene Laura Massironi, chief operation officer – che la Federation mette in campo le proprie competenze in materia di change management e supporto alla trasformazione». Altea è la società capogruppo e capostipite, costituita nel 1993. Grazie all’acquisizione di Helianthos specializzata in interventi organizzativi in diverse aree aziendali sales, supply chain, operation e amministrazione finanza e controllo, Altea è focalizzata sui servizi di consulenza di direzione in ambito processi, organizzazione e governo del cambiamento. «Siamo la società della Federazione in grado di accompagnare i clienti nei processi di innovazione e miglioramento, siano essi relativi ad aspetti di business che di evoluzione tecnologica, finanche in percorsi complessi di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale». Con Altea 365, la Federazione offre invece una soluzione efficace al problema della gestione della continuità di esercizio e di una manutenzione adeguata delle infrastrutture applicative.

Manager dell’innovazione

Il manager che guida l’offerta dei servizi in outsourcing è Raoul Volpe, ideatore di Eurodesk, società di servizi di business process operation in “nearshoring”, che la Federation ha acquisito ribrandizzandola Altea 365. «Il quartier generale è a Belgrado e ha una base clienti ormai molto ampia» – racconta Volpe, che ha maturato una vasta cultura in materia di servizi e provisioning IT, lavorando negli Stati Uniti per aziende come Gartner e JP Morgan. «Oggi, molti di questi clienti delocalizzano la loro produzione e chiedono ad Altea di continuare ad assicurare un supporto operativo. Abbiamo risposto con un centro di delivery di servizi 24/7 che può contare su esperti molto preparati e vicini, anche linguisticamente, alle esigenze di una clientela italiana ma con forte vocazione alla multiterritorialità, in un mercato sempre più globale per il quale sta perdendo senso l’idea di affidarsi solo a provider nazionali». Dove si inserisce il portafoglio d’offerta di Altea 365? «La nostra azione viene incontro alle esigenze di clienti che oggi si trovano a dover gestire complessità maggiori, attraverso competenze sempre più vicine ai processi di business, per nulla commodity – sottolinea Volpe. C’è anche l’aspetto dell’application management e della gestione di infrastrutture che sono sempre più ibride e orchestrate tra risorse on-premise e on cloud». Volpe insiste su un connotato ritenuto differenziante rispetto ad analoghe offerte: la natura analitica dei servizi di gestione e monitoraggio applicativo. «Molti competitor entrano in questo settore, ma Altea 365 è tra i pochi a investire in strumenti e metodologie analitiche di ultima generazione, in grado di anticipare e prevenire le problematiche con tecniche di monitoraggio applicativo che oggi costituiscono una piattaforma unica, divenuta trasversale all’intera offerta di Altea Federation».

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Andrea Carignano CEO di Altea Digital – Angelo Ialeggio BU consulting & innovation manager di PLM Systems Roberto Cavarero BU Windchill manager di PLM Systems – Alberto Codrino CEO di PLM Systems – Giuseppe Massarotti, managing director di Altea Digital

Il ritratto di una realtà così ricca di sfaccettature non può omettere, secondo Ruscica, due elementi che caratterizzano e agiscono da collante nei confronti della sua proposta di offerta tecnologica federata. «Alla fine, la proposta di Altea Federation orientata alla “smart simplicity” per le aziende, interviene su fenomeni che sono fortemente centrati sull’innovazione e sulle persone. Da qui, il nostro approccio tecnologico a 360 gradi, ma soprattutto l’attenzione a una corretta gestione della capacità innovativa di Altea e di tutti i suoi componenti. Le aziende del Gruppo Altea che sono più interessate a tecnologie in rapida evoluzione hanno un loro “innovation manager”. E ci sono dunque quattro manager della trasformazione in costante dialogo all’interno di un “innovation circle” che rende possibile lo scambio necessario a orientare e armonizzare le future scelte del gruppo». Considerando che questo disegno strategico in continuo divenire ha bisogno di persone che lo attuino, facendolo evolvere, Altea Federation cura con estrema precisione la crescita dei suoi dipendenti all’insegna della filosofia delle tre “E”: engagement (l’essere), enablement (il fare), energize (il ben-essere in azienda). «Da qualche anno, abbiamo creato un’unità interna, battezzata Enablement (letteralmente “rendere possibile”) dedicata a progettare e realizzare azioni mirate ispirate a questa filosofia» – conclude Ruscica, citando per esempio il ricco programma, al tempo stesso formativo e motivazionale, della FedYOUniversity, una vera e propria scuola superiore dell’innovazione aperta a tutti i dipendenti del Gruppo Altea e basata su un percorso curriculare fatto di gradi e qualifiche successive da raggiungere frequentando corsi, seminari ed eventi organizzati dall’Enablement, che cura anche le iniziative aperte a partner e clienti e la presenza social del gruppo. In termini di skill tecnologici e cultura dell’innovazione, i presupposti di un ulteriore rafforzamento di Altea Federation e delle sue singole aziende nel mercato critico della trasformazione digitale ci sono tutti. E i dati confermano che il variegato tessuto della media impresa, oggi al centro di questo fondamentale passaggio, sta rispondendo molto positivamente all’offerta integrata di questo affidabile traghettatore.

Foto di Gabriele Sandrini