ACI e CoSign: il certificato di proprietà si fa digitale

La rivoluzione digitale della PA passa dal mondo dell’automobile

ACI – Automobile Club d’Italia ha presentato a KEY4PAPERLESS il passaggio dalla carta al digitale che, al momento, ha riguardato oltre 6 milioni di certificati di proprietà, digitalizzati con la tecnologia di firma remota CoSign. Avviato ad ottobre 2015, ha già dato ottimi riscontri in termini di risparmi economici, snellimento delle procedure e sicurezza dei documenti.

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La digitalizzazione dei certificati di proprietà costituisce l’asse portante del piano Semplific@uto, la strategia di semplificazione e digitalizzazione a livello nazionale della documentazione amministrativa relativa ai veicoli. Un intervento di semplificazione promosso da ACI, che alleggerisce il peso della burocrazia sull’automobile, per una PA meno invasiva e complessa.

IL PRA E IL CERTIFICATO DI PROPRIETÀ DIGITALE

Gestito da ACI da quasi 90 anni, il PRA (Pubblico Registro Automobilistico) ha la funzione di assicurare la certezza e la pubblicità di tutte le situazioni giuridiche-patrimoniali relative ai veicoli. Inoltre, il PRA svolge la funzione di ruolo tributario dei contribuenti, che sono tenuti al pagamento delle Tasse Automobilistiche (c.d. il Bollo auto). Si tratta di un archivio che contiene informazioni per oltre 110 milioni di autoveicoli e che ogni anno fornisce più di 7 milioni di visure a privati, FF.OO., PP.AA., ecc., evadendo oltre 12 milioni di pratiche.

Il 5 ottobre 2015 ACI ha introdotto il Certificato di Proprietà (CdP) digitale che cambia formato, ma mantiene pienamente la propria funzione di documento unico che attesta lo stato giuridico di un veicolo. Dopo solo un mese di attività, ACI ha raggiunto 1 milione di Certificati di Proprietà digitali, mentre oggi sono oltre 6 milioni i Certificati di Proprietà Digitale emessi, puntualmente conteggiati in tempo reale sul sito web ufficiale www.aci.it.

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Il certificato di proprietà, infatti, non viene consegnato all’utente, ma viene rilasciata una semplice ricevuta – disponibile anche in modalità digitale che consente la visione del certificato vero e proprio sull’archivio PRA. La ricevuta contiene un codice di accesso, attraverso il quale è possibile avere la certezza dell’autenticità del documento e visualizzare la stessa immagine del CDP digitale.

La consultazione può avvenire mediante smartphone o altro dispositivo idoneo con lettura del QR-code, direttamente sul sito web indicato nella ricevuta stessa oppure collegandosi al sito web ufficiale ACI.

Giorgio Brandi, Direttore ACI – Servizio Gestione PRA, ha presentato il progetto: “Semplific@uto trasforma in chiave digitale i servizi amministrativi del PRA e il rapporto tra la PA e gli interlocutori che ruotano attorno al mondo dell’automobile. Questo ci consente di erogare servizi ai cittadini in maniera sempre più semplice, immediata e accessibile, dando piena attuazione ai principi di Cittadinanza digitale. Abbiamo posto gli operatori professionali al centro del ridisegno dei servizi del PRA che, gestiti e forniti facendo ricorso alle tecnologie digitali, aumentano ulteriormente il livello del servizio erogato agli utenti e il livello di sicurezza. Semplific@uto condivide ed attua gli indirizzi organizzativi e i principi operativi che una Pubblica Amministrazione innovativa e moderna deve applicare e fare propri”.

LA SOLUZIONE ADOTTATA E I VANTAGGI

Uno degli elementi cardine del processo di dematerializzazione è il dispositivo HSM (hardware security module) di firma remota CoSign. Si tratta di un apparato in grado di contenere e proteggere migliaia di certificati di firma, certificato OCSI per la conservazione dei certificati digitali.

La soluzione comporta vantaggi immediati e sostanziali per l’intero “ecosistema” dell’auto: Operatori Professionali (di tutte le categorie), Uffici Territoriali del PRA, Agenzia delle Entrate e utenti. L’antenato cartaceo del certificato di proprietà, infatti, dopo essere stato consegnato in originale, era conservato a carico dell’utente e poteva essere soggetto a contraffazione. In caso (frequente) di smarrimento, inoltre, era necessaria la denuncia alle Autorità. I certificati rilasciati con il nuovo processo di firma, invece, non possono essere contraffatti o smarriti e non comportano ulteriori costi.

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Federico Berti, General Manager di Infoknowledge che ha fornito la soluzione CoSign, ha commentato: “Siamo molto orgogliosi di questo progetto che rappresenta un caso di successo di efficienza nella Pubblica Amministrazione. Una vera e propria rivoluzione digitale che vede l’Italia in prima linea tra i Paesi Europei, all’alba del mercato digitale unico europeo, e attesta il nostro Paese tra i precursori in questo cambiamento epocale. Il passaggio al digitale si traduce in risparmi sui costi associati alla carta, semplificazione delle procedure e massimo controllo e sicurezza dei documenti”.

L’EVOLUZIONE TECNOLOGICA DI ACI

Il processo di evoluzione tecnologica per ACI è iniziato nel 1970, quando l’Ente si è dotato di un primo vero Archivio informatico per le sole autovetture. Negli anni ‘80 gli uffici periferici ACI (oggi sono 106) incominciano ad essere dotati di piccoli elaboratori con i quali venivano acquisiti i dati, la trascrizione avveniva tramite etichette adesive applicate sui Volumi PRA, unica forma di Archiviazione con valore di legge. Tra il 1993 e il 1995 ACI microfilma tutti i Volumi PRA (1,6 milioni) conservati, oggi, in un bunker a Roma: si tratta di documenti di enorme valore storico e culturale perché raccolgono la storia delle motorizzazione in Italia. Nel 2002 il DPR 358/2000 istituisce lo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA) vero e raro esempio di cooperazione tra PP.AA. (Dipartimento Trasporti e ACI). Il primo certificato di proprietà digitale viene emesso per un motociclo il 5 ottobre 2015.

Oggi ACI può essere considerata un esempio europeo di ammodernamento della PA, in ricezione delle linee guida individuate nel Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), dall’Agenzia per l’Italia Digitale, dal Decreto Semplificazione e Sviluppo e dalle iniziative sulla Cittadinanza Digitale, in materia di gestione dei procedimenti amministrativi, dematerializzazione e conservazione.

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