TIM, le telecomunicazioni in sviluppo

Tilia TIM

Quali sono i fattori rilevanti nello scenario italiano in questo primo scorcio dell’anno: se ne parla con il responsabile del Progetto Agenda Digitale dell’operatore di telecomunicazioni e ICT

“In questo primo scorcio dell’anno, si nota una consapevolezza ancora più forte che le telecomunicazioni costituiscono un fattore strategico di sviluppo, e non a caso  alcuni interventi legislativi, come i decreti sulla banda ultralarga o quello sulla crescita digitale, hanno iniziato ad avere una sostanziale accelerazione, passando dal mondo delle idee alla concretezza dei fatti, come il rilascio di servizi importanti quali Spid o l’impulso avuto dalla banda ultralarga”, esordisce Giuseppe Tilia, Responsabile del Progetto Agenda Digitale di TIM, nel fare il punto con Data Manager sui fattori rilevanti nello scenario delle telecomunicazioni in Italia nel 2016.

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Copertura in crescita

Per quanto riguarda l’operatore di telecomunicazioni e ICT, alcuni numeri possono dare un’idea delle poste in gioco in ambito banda ultralarga: “A oggi, la copertura di TIM per il 4G nel mobile raggiunge oltre il  90% della popolazione, che può quindi utilizzare anche le applicazioni più impegnative in termini di banda sugli smartphone e sui tablet”, esemplifica Tilia, specificando anche che “riguardo ai collegamenti a banda ultralarga sul fisso oltre il 42% delle abitazioni sono coperte dalla rete in fibra ottica di TIM”.

La spinta dei nuovi servizi

Ma non si parla solo di capacità di banda, che sia fissa o mobile, in quanto un altro rilevante ambito di sviluppo è quello dei servizi che automatizzano il rapporto tra pubblica amministrazione e i cittadini. Se è già attivo da oltre un anno il servizio di fatturazione elettronica per le imprese che hanno a che fare con lo Stato, è invece di recentissimo avvio, a metà marzo, un altro servizio importantissimo: quello del cosiddetto Pin unico, cioè Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, che permette di identificare univocamente il cittadino nei rapporti con la PA. “Spid ci vede direttamente coinvolti fin dalla prima ora, in quanto, come TIM, attraverso Trust Technologies, società del Gruppo, siamo uno dei tre identity provider, accanto a InfoCert e Poste Italiane”, sottolinea Tilia. Le potenzialità di questo servizio sembrano essere notevoli, così come lo sono in prospettiva quelle dell’anagrafe unica della popolazione residente in Italia, dove vi sono oltre 8.000 Comuni che a volte agiscono in maniera poco uniforme e nei quali la componente di digitalizzazione è ancora scarsa: “In questo caso, l’idea è quella di creare un unico database in cloud al quale fare riferimento per tutte le certificazioni e per altri servizi connessi”, spiega Tilia, evidenziando le importanti ricadute che questi nuovi sviluppi potranno avere nella direzione della modernizzazione del Paese, soprattutto in questa fase in cui si è passati dalla progettazione all’esecuzione.

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Piano triennale 2016-2018

In questo scenario si inserisce il piano TIM relativo agli investimenti nel triennio 2016-2018, “che riguarda sia i temi appena visti sia altre direttrici per contribuire allo sviluppo del Paese e che prevede  quindi, oltre all’ulteriore sviluppo delle reti in fibra ottica e 4G, l’attenzione ancora più forte verso le connessioni internazionali, sempre in fibra, in quanto il fabbisogno di banda è in costante espansione, e l’ammodernamento continuo delle infrastrutture cloud, grazie anche ai nostri data center”, prosegue Tilia. Il totale di questi investimenti è pari a circa 6,7 miliardi di euro e vede la componente maggiore dedicata alla costruzione della rete in fibra ottica, conosciuta anche come Ngn, Next generation network, alla quale sono destinati 3,6 miliardi di euro, mentre 1,2 miliardi vanno alle infrastrutture di rete mobile  e 700 milioni verranno investiti nel cloud e nelle piattaforme applicative.