Nella cornice della Design Week, la multinazionale giapponese ha mostrato come la tecnologia può essere un valore aggiunto per l’arte e la creatività digitale
Frame è una rivista di architettura d’interni alla quale si affiancano le uscite di Mark Magazine (dedicato all’architettura contemporanea) ed Elephant Magazine (dedicato alle arti visuali). Il trio rappresenta un punto di riferimento per designer, architetti d’interni e appassionati del settore. Per la prima volta Frame ha realizzato in Italia un’installazione particolare, frutto della collaborazione con Ricoh, leader nella fornitura di soluzioni per la stampa office, production printing, servizi documentali e IT. Nel bel mezzo della Milano Design Week, i due soggetti hanno dimostrato come tecnologia digitale e arte “analogica” possano andare decisamente d’accordo, dando vita ad una serie di esperienze uniche e quanto mai in linea con i tempi moderni.
Analogico e digitale
Il concetto è che l’innovazione hi-tech, invece di rappresentare un ostacolo per la sopravvivenza di forme d’espressione concrete e tangibili, possa invece essere un vettore fondamentale con cui pensare modi nuovi di comunicare qualcosa, attraverso l’ausilio di tecnologie affermate ma sinora utilizzate per scopi differenti. In questo modo lavagne interattive, proiettori e fotocamere abbandonano la loro funzione primaria, per estendersi oltre la cortina del possibile, prerogativa necessaria per chi vuole creare un’opera d’arte. “Sembrerà strano – ci dice Oscar Mellegers, Head of Marketing EMEA, Communication Services di Ricoh Europa – ma quando si tratta di introdurre sul mercato nuovi strumenti bisogna ragionare come un artista. In Ricoh individuiamo tre momenti fondamentali che precedono lo sviluppo di un nuovo prodotto. Prima di tutto la fase di creazione del concept, poi pensiamo a quale possa essere il livello di esperienza utente del nuovo device ed infine a come svilupparlo concretamente, dal design alle dimensioni. Ovviamente durante i diversi passaggi entrano in gioco varie ricerche, realizzazione di prototipi e, perché no, anche fallimenti. Sono quelli che ci aiutano a crescere e che hanno portato Ricoh a festeggiare, proprio nel 2016, gli 80 anni di attività, molti dei quali come leader nella proposta di soluzioni per la gestione documentale”.
La nuova comunicazione
Le tecnologie fornite da Ricoh fanno parte dei Communication Services, nati con l’obiettivo di rendere più fluida la collaborazione e la condivisione delle informazioni in tempo reale, rispondendo in maniera semplice, ma completa, alle esigenze che nascono dai contesti produttivi mobili. Una delle novità che meglio incarna un simile paradigma è la fotocamera Theta, che realizza foto e video a 360° ed è rivolta sia ad un pubblico consumer che di creativi digitali. Proprio Theta è una delle conseguenze di ciò che Ricoh e lo Studio Laviani, che ha realizzato le scenografie della mostra “What’s the Matter?”, hanno definito “phygital”, uno spazio al confine tra realtà fisica e virtuale che combina valori tradizionali e visioni digitali.
Innovazioni future
Alberto Mariani, Director of IT Infrastructure Services di Ricoh Europe, ha commenta: “Ricoh aiuta le aziende a innovarsi e ad entrare a pieno nell’era digitale. Grazie alla nostra consolidata esperienza nell’ambito della fotografia e della stampa, abbiamo creato un innegabile legame con il mondo delle immagini. Le nostre soluzioni per la comunicazione visiva rappresentano la naturale evoluzione di un preciso percorso. Introdurremo sul mercato ulteriori innovazioni con l’obiettivo di supportare le idee che guidano il cambiamento, per promuovere esperienze innovative basate sull’arte e sulla cultura”.