Il 9 maggio si terrà una nuova udienza in cui Google dovrà difendersi dalle accuse di aver utilizzato impropriamente le API di Java per Android
Continua lo scontro in tribunale tra Oracle e Google in merito ad Android. L’azienda con sede a Redwood accusa Big G di aver utilizzato alcune tecnologie brevettate di Java per la realizzazione del suo sistema operativo e chiede un risarcimento di ben 9,3 miliardi di dollari. Il prossimo 9 maggio si terrà un’udienza in cui Oracle dimostrerà una perdita stimata di 500 milioni di dollari a causa del comportamento illecito di Google e soprattutto rivelerà per la prima volta dati attendibili sui guadagni derivanti da Android (4,9 miliardi nel 2015 secondo Alphabet) a motivazione di una richiesta di risarcimento così ingente. L’azienda di Mountain View invece si difende dalle accuse affermando di aver seguito alla lettera il Fair Use, ovvero una legge che consente in particolari occasioni di inserire parti di contenuti coperti da copyright nelle proprie opere di ingegno senza citare la fonte. Google è addirittura pronta a chiedere un risarcimento di 100 milioni di dollari nel caso in cui Oracle divulgasse informazioni riservate come i dati relativi ad Android.
La vicenda è iniziata nel 2009 quando Oracle acquisì per 5,6 miliardi di dollari l’azienda sviluppatrice di Java, Sun Microsystem. Nel 2010 la multinazionale guidata da Larry Ellison mosse le sue prime accuse contro Google che portarono 2 anni dopo a una sentenza favorevole a Big G. Il tribunale ritenne che le parti di Java utilizzate in Android non erano brevettabili. Nel 2014 la Corte d’appello ribaltò la sentenza affermando che le parti di codice incriminate potevano essere protette dal diritto d’autore. In seguito la Corte Suprema aveva respinto il ricorso di Google e le aveva imposto di dimostrare il corretto utilizzo delle API di Java.