L’Onu si schiera con Apple sullo sblocco di iPhone

Apple conta telefonate ed e-mail per combattere le frodi online
Apple ha creato un sistema di valutare la correttezza degli utenti quando acquistano online

L’Alto Commissario Onu ha sottolineato che lo sblocco dell’iPhone di San Bernardino sarebbe come “aprire un vaso di Pandora”

Apple ha ottenuto un altro importante sostegno nella sua battaglia per la privacy degli gli utenti con l’Fbi. L’azienda si è rifiutata di creare un’apposita versione di iOS che permetterebbe al bureau di accedere ai dati contenuti nell’iPhone 5C di uno degli attentatori della strage di San Bernardino e l’Onu è d’accordo con questa decisione. L’Alto Commissario per le Nazioni Unite, Zeid Ràad Al Hussein, ha dichiarato che questa operazione potrebbe “scoperchiare un vaso di Pandora che potrebbe avere implicazioni estremamente dannose per i diritti umani di milioni di persone, inclusa la loro sicurezza fisica e finanziaria”.

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Al Hussein ritiene che l’Fbi abbia il diritto di indagare “ma in questo caso, non si tratta solo di una società e dei suoi sostenitori che tenterebbero di proteggere criminali e terroristi, ma di sapere dove tracciare la linea rossa di cui abbiamo tutti bisogno per proteggerci da criminali e repressione”. L’Alto Commissario ha sottolineato che “crittografia e anonimato sono necessari, favoriscono la libertà di espressione e di opinione, e il diritto alla privacy” e che “ci sono molti altri modi per indagare se questi assassini avevano complici senza costringere Apple a creare un software per indebolire le caratteristiche di sicurezza dei propri telefoni”.

Qualche giorno fa il direttore dell’Fbi, James Comey, ha cercato di difendere la posizione dell’agenzia presso la corte che deve decidere sulla questione ma Apple ha ricevuto il sostegno di molte delle aziende della Silicon Valley. Trentadue società tra cui Dropbox, Amazon, Facebook, Google, Microsoft, Mozilla, Pinterest, WhatsApp e Yahoo! hanno depositato un documento in cui difendono l’operato della Mela sottolineando che la creazione di backdoor porterebbe a seri rischi per la sicurezza e la privacy degli utenti. La vicenda potrebbe presto chiudersi in favore di Apple, in quanto un giudice di New York ha confermato che il governo non può imporre lo sblocco di uno smartphone. In questo caso però si trattava di indagini su un presunto trafficante di droga.

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