Alla vigilia del nuovo anno fiscale, il numero uno della filiale italiana fa il punto sui programmi di crescita sul nostro mercato
La trasformazione di Lenovo continua a dare i suoi frutti. Sia a livello mondiale, con l’ultima trimestrale di inizio febbraio che ha segnato il ritorno all’utile per 300 milioni di dollari, in crescita del +17% anno su anno su un fatturato che ha sfiorato i 13 miliardi di dollari, sia a livello italiano, con un 2015 all’insegna di nuovi traguardi. In una conversazione con Data Manager a fine febbraio, l’AD e country general manager di Lenovo Italia, Mirko Poggi, ha sintetizzato l’andamento della società, all’indomani della chiusura dell’anno solare 2015 e in vista dell’inizio dell’anno fiscale 2016, che per Lenovo comincia in aprile. I motivi di soddisfazione non mancano: «Per quanto riguarda il settore pc, abbiamo raggiunto anche in Italia una quota di mercato analoga a quella che Lenovo ha già in altri paesi in Europa; nel mondo siamo al primo posto con una quota del 21,4%, mentre in Italia, oggi siamo al secondo posto del mercato pc, con il 18,3%. Si tratta di un risultato che diventa ancora più significativo se si ricorda che solo tre anni e mezzo fa, quando sono arrivato in Lenovo Italia, la nostra quota era del 2,4%» – spiega Mirko Poggi. E anche se si tratta di un mercato che come noto è in decrescita, le idee in casa Lenovo sono chiare. «Nel 2015, a livello di anno solare, la contrazione nell’area pc in Italia è stata circa del -10%, secondo i dati IDC. Le mie previsioni per il mercato italiano dei pc nel 2015 parlavano di 4 milioni e 300mila pc e alla fine sono stati 4 milioni e 150mila, quindi ci ero andato molto vicino. Detto questo, si tratta pur sempre di un mercato che vale circa due miliardi di euro, cioè un business che continua a essere decisamente interessante e che in Lenovo intendiamo continuare a far crescere, puntando soprattutto sull’innovazione» – prosegue Poggi.
Innovazione in primo piano
Proprio quell’innovazione che è la cifra caratteristica di Lenovo, come si è visto per esempio all’ultimo Mobile World Congress di Barcellona a metà febbraio, dove la società ha presentato ulteriori numerose novità, oltre anche nella telefonia, anche nell’ambito del mobile computing che una volta prevedeva un solo fattore di forma, cioè quello del laptop classico, e che ora vede una presenza sempre più significativa di convertibili, detachable e altro. «Per ora, i numeri di queste tipologie di prodotto non sono da capogiro, ma ci pongono in posizione di preminenza come brand che fa innovazione» – fa notare Mirko Poggi, ricordando l’esempio del Lenovo Yoga, il pc che può essere ruotato a 360 gradi e assumere diverse configurazioni e modalità d’uso, presentato nel 2012. «Per alcuni, ai tempi sembrava un prodotto troppo nuovo, ma poi è stato pluripremiato e soprattutto ha avuto un ottimo riscontro di mercato, generando anche una versione Yoga del nostro ultrabook di punta X1 Carbon, il ThinkPad X1 Yoga presentato al CES di Las Vegas, e anche una workstation portatile, il ThinkPad P40 Yoga, che al momento rappresenta un unicum sul mercato».
Accordi di rilievo
L’altro pilastro su cui si fonda il business di Lenovo in Italia è quello dei server, anche se nel corso dell’anno fiscale 2016 si prevede un’accelerazione nell’ambito della telefonia mobile, dove la società sarà presente con i due brand Vibe e Moto, quest’ultima derivante dalla nota acquisizione delle attività mobile di Motorola. «Il 2015 è stato il primo anno solare completo dalla nostra acquisizione dei server System x da IBM. Nonostante quest’anno ci abbia visto molto impegnati nell’integrazione di persone e strutture diverse, abbiamo messo a segno ottimi traguardi. Siamo risultati secondi assoluti sul mercato italiano, con una quota del 18,9% (il dato IDC è relativo al terzo trimestre 2015, in quanto i dati relativi al quarto non erano ancora disponibili al momento dell’intervista). È un risultato che ci pone, nel nostro Paese, addirittura in vantaggio rispetto al dato mondiale, dove siamo il numero 3 del mercato» – spiega Poggi. «Un vantaggio che Lenovo Italia intende rafforzare, puntando sulla maggiore vicinanza ai clienti e gli accordi importanti con altri protagonisti del mercato» – conclude Mirko Poggi, riferendosi all’intesa con Nutanix, relativa all’iperconvergenza, e a quella più recente, annunciata a fine gennaio con SAP, riguardante le strategie di integrazione tra la piattaforma SAP HANA e i server per data center di Lenovo, sui quali risiedono attualmente oltre il 50% delle installazioni HANA.