Con il servizio InfoCert ID, il noto trusted service provider si candida subito a un ruolo di primo piano nella gestione del Pin unico previsto da Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale, entrato in vigore il 15 marzo
Pochi semplici passi. Tre per l’esattezza, volendo anche online. E l’identità digitale è servita in pochi minuti. Si è subito messa in pole position InfoCert, società del gruppo Tecnoinvestimenti, per offrire un servizio che permette di acquisire il PIN unico, cioè l’elemento chiave di Spid, il Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale, entrato in vigore come noto il 15 marzo 2016, per consentire a cittadini e imprese di avere accesso facile e sicuro ai servizi pubblici online. La peculiarità del servizio InfoCert ID è che poggia anche sul brevettato sistema “Riconoscimento Web”, che permette di ottenere la Firma Digitale e il PIN unico senza spostarsi da casa o dall’ufficio: semplicemente con un computer collegato a Internet, una webcam e un documento d’identità valido. Non a caso InfoCert, una delle maggiori Certification Authority a livello europeo per la firma digitale e per i processi di conservazione sostitutiva dei documenti, oltre che essere in posizione di leadership in Italia per la Posta Elettronica Certificata, è anche uno dei primi tre soggetti nominati dall’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) come identity provider accreditati, rendendoli di fatto gestori del Pin unico.
Valore per l’intero sistema
Nel presentare a Milano il nuovo servizio, a soli due giorni dall’avvio di Spid, Danilo Cattaneo, amministratore delegato e direttore generale di InfoCert, ha spiegato le ragioni alla base della scelta di far parte fin da subito del sistema. “Abbiamo tutti ben presente la crescente importanza di quelli che in Europa si chiamano Digital Trusted Services, e che ci vedono tra i protagonisti del mercato con una gamma di servizi offerti da tempo ai nostri clienti. Ai quali si aggiunge da oggi anche Spid. Non è un caso che siamo partiti subito con Spid, perché in realtà è da più di due anni che abbiamo investito in questo tipo di strumenti, per esempio facendo parte del progetto Procida del 2013, aggiudicatario di fondi europei e dedicato all’innovazione nell’identità digitale”, ha spiegato Cattaneo, sottolineando che l’avvio di Spid “non potrà che far bene all’intero sistema, permettendo anche di aumentare finalmente il livello di fiducia negli strumenti digitali, che in Italia è ancora piuttosto bassa, ma solo per un problema di percezione e non per ragioni sostanziali”. Più in dettaglio, “vi sarà valore per tutto il sistema, valore per i cittadini e valore anche per la Pubblica Amministrazione, che non dovrà più gestire le credenziali, delegando il sottosistema a InfoCert e agli altri soggetti accreditati. Ma ci sarà valore anche per tutti quelli che offrono servizi online. Probabilmente all’inizio Spid potrà ‘cannibalizzare’ alcuni dei servizi che già offriamo, ma a regime porterà maggiori vantaggi per tutti, perché se Spid è rilasciato una volta e utilizzato numerose volte, molti più soggetti lo riterranno utile e ne usufruiranno, incrementando l’uso del digitale”, ha proseguito Cattaneo.
Nuovi sistemi smart
Alla presentazione è anche intervenuto Francesco Tortorelli di AgID, che ha sottolineato le potenzialità del nuovo sistema, favorite anche dal fatto che tutti i diversi soggetti della Pubblica Amministrazione sono obbligate a utilizzare Spid entro i prossimi due anni, eliminando le loro precedenti procedure. Ci ha invece pensato Michele De Lazzari, responsabile del progetto Spid di InfoCert, a illustrare nel dettaglio il servizio InfoCert ID, sottolineando tra l’altro che “il passaggio chiave è quello del riconoscimento, implementando tutti i metodi previsti dalla normativa, compreso quello a distanza che ci differenzia sul mercato. Ma non solo: stiamo investendo costantemente per inventare nuovi sistemi smart, con la possibilità di effettuare l’identificazione biometrica, per esempio di tipo vocale”. Come dire che siamo solo all’inizio.