Per poche ore Google è stato liberamente consultabile dagli utenti cinesi. Il blocco governativo è poi tornato operativo
Domenica scorsa gli utenti cinesi hanno scoperto con grande sorpresa di poter accedere liberamente ai servizi di Google. Come qualsiasi altro servizio web straniero, anche Big G è costretto a osservare le rigide imposizioni di Pechino in merito alla censura e all’accesso alle informazioni ritenute sensibili. Tra le 11:30 e l’una di notte di domenica è stato però possibile utilizzare il motore di ricerca senza alcuna restrizione. Gmail e altri servizi come YouTube e Facebook sono invece rimasti bloccati. Purtroppo per gli utenti cinesi non si è trattata di un’apertura del Paese alla libertà di informazione ma solamente di un problema tecnico.
La causa della scomparsa dei filtri di censura da Google è da imputare all’accensione di nuovi server per gestire il traffico asiatico. Quest’ultimi sono legati a indirizzi IP non soggetti di default alla cosiddetta “Grande Muraglia di Fuoco” ma il Governo ha ripristinato il blocco dopo poche ore. La notizia dell’accesso libero a Google si è ovviamente sparsa in tutto il Paese ma è stata una vittoria di breve durata per i netizen. La Cina non ha alcuna intenzione di eliminare i filtri governativi dalle ricerche online e Google continuerà a mantenere i suoi servizi a Hong Kong come ha sempre fatto dal 2010, anche se una piccola apertura al suo ritorno potrebbe arrivare dalla zona “free trade” di Shanghai.