Gli elettrodomestici Bompani scelgono l’EDI di Archiva

Il marchio storico del made in Italy automatizza completamente gli scambi di ordini, bolle e fatture grazie a una soluzione in full outsourcing

Oltre sessanta anni di storia caratterizzano Bompani, uno dei nomi più gloriosi nel made in Italy degli elettrodomestici. La società trae le sue origini dalla “Smalteria Metallurgica Ghirlandina” fondata nel 1954 a Modena da Renzo Bompani. Nei primi anni, l’attività si limitava alla smaltatura per conto terzi, andando via via evolvendosi fino alla produzione di cucine. Nel 1970, la società diede origine a un secondo stabilimento a ciclo completo di produzione, sito a Ostellato di Ferrara, e la nascita della seconda unità permise di razionalizzare le tecnologie e ampliare i volumi di produzione. Più recentemente, nel 2013 Bompani è stata rilanciata da Enrico Vento, ex manager della società, che l’ha acquisita per valorizzare marchio e know-how. Oggi, la società fattura circa 30 milioni di euro all’anno, con una produzione destinata per più dell’85% ai paesi in cui gli elettrodomestici da libera installazione, core business dell’azienda, sono maggiormente apprezzati dal mercato, come per esempio in Francia, Medio Oriente e Australia. Il posizionamento del brand è oggi nella fascia medio-alta del mercato e vuole essere espressione dell’autentico design italiano e della cucina italiana, valori apprezzati in tutto il mondo.

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Scegliere l’EDI giusto

La scelta di dotarsi di un sistema EDI, cioè di scambio elettronico di informazioni, ovvero un componente fondamentale per la collaborazione automatizzata tra le diverse aziende, è relativamente recente. «Quello dell’EDI è un mondo in continua evoluzione, e noi abbiamo iniziato a sentire l’esigenza a metà 2014, quando alcuni tra i nostri principali clienti italiani nell’ambito della GDO, la grande distribuzione organizzata, ci hanno fatto presente che lo scambio elettronico di bolle, ordini e fatture era auspicabile» – spiega Maurizio Marchesini, CIO & facility manager della società. Il 30-40% del fatturato realizzato in Italia da Bompani passa attraverso tre grandi clienti della GDO. E quindi si rendeva necessario il passaggio a una gestione automatizzata dei rapporti con questi attori, che ha portato all’implementazione dell’EDI. Ci siamo rivolti ad Archiva, che già collaborava da più di dieci anni con noi nell’ambito dell’archiviazione digitale» – prosegue Marchesini. Archiva ha sede alle porte di Verona ed è specializzata nell’outsourcing di processi aziendali focalizzati sui documenti di business, con una gamma di servizi in cloud rivolti ad aspetti quali emissione, archiviazione, controllo, consultazione e conservazione di tutti i flussi attivi e passivi, con l’obiettivo di liberare l’informazione dalla sua dimensione fisica, rendendone fruibile il puro contenuto sempre e ovunque in maniera rapida, certa e sicura.

Flusso automatizzato

Il nuovo sistema EDI realizzato in full outsourcing da Archiva non ha comportato per Bompani l’acquisto di hardware e di software specifici. Entrato in produzione a settembre 2015, dopo una fase di test condotta tra giugno e luglio, ha mostrato subito i suoi vantaggi. «Tutto il flusso si svolge in maniera completamente automatizzata senza la necessità di dedicare un agente all’inserimento dei dati, con vantaggi rilevanti in termini di risparmi di tempo e di minimizzazione di possibili errori. E anche se il numero delle fatture non è enorme, visto che si tratterà di qualche centinaio di fatture all’anno, molto più importanti sono le quantità di bolle di consegna e di ordini, che si riferiscono a numerose varianti di prodotto» – spiega Marchesini, sottolineando che «grazie ad Archiva ormai praticamente non abbiamo più cartaceo in azienda, in quanto oggi i documenti sono già nel formato da noi scelto, ovvero quello standard del nostro gestionale e già pronti per l’archiviazione digitale».

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