Il futuro del lavoro

Le persone, i manager, le imprese

Per la prima volta, molte generazioni diverse di lavoratori si trovano a lavorare fianco a fianco. E i CIO e direttori delle HR si trovano a confrontarsi con questa realtà che impatta moltissimo sulla trasformazione digitale delle imprese. I cambiamenti avvengono di continuo. Il cambiamento è in effetti l’unica costante di cui possiamo essere certi. Perché questa volta è diverso? La meccanizzazione del settore tessile, l’invenzione della stampa, la catena di montaggio, il motore a vapore, il computer e molti altri elementi hanno cambiato il mondo e altri ancora continueranno a farlo. Vi sono tre motivi per cui i cambiamenti ai quali stiamo assistendo oggi sono straordinariamente differenti: la velocità del cambiamento è aumentata, il mondo è connesso e ogni cosa è destrutturata.

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Jakob Morgan, giovane studioso americano attento alle dinamiche del lavoro, ci spiega tutto questo nel suo primo libro tradotto in Italia (Franco Angeli Edizioni). E ci mostra come stia profondamente cambiando il modo di concepire il lavoro dentro e fuori le imprese. Trascorriamo gran parte della nostra esistenza lavorativa pensando al lavoro, preoccupandoci o stressandoci per esso. Da un lato il lavoro diminuisce in termini di occupazione, dall’altro si assiste al fenomeno dell’over-time. Programmiamo le nostre esistenze in base al lavoro. Il lavoro è chiaramente una questione di primaria importanza, ma quante volte ci siamo chiesti: che cos’è veramente il lavoro? Che cosa significa essere un manager?

Secondo Jakob Morgan, le cinque tendenze che stanno plasmando il futuro del lavoro sono: i nuovi comportamenti, la tecnologia, i Millennial, la mobilità e la globalizzazione. I comportamenti dei nuovi lavoratori all’interno delle aziende mettono in discussione l’idea tradizionale di lavoro. Le tecnologie da utilizzare sono ora alla portata di tutti all’interno delle organizzazioni, non solo del dipartimento informatico o del management. La rete consente alle aziende di collegare e coinvolgere persone e informazioni, sempre e ovunque, e su qualsiasi dispositivo. Maggiore circolazione di informazioni significa più conoscenza. Questo può rendere le nostre vite più semplici e i nostri luoghi di lavoro più confortevoli. E forse può aiutarci a capire meglio noi stessi, il modo in cui lavoriamo e viviamo. Ma al tempo stesso cambierà i rapporti di forza, la relazione con le cose e le persone. Ai nuovi comportamenti dovranno corrispondere nuovi valori, con il rischio di lasciare qualche vuoto che sarà difficile da colmare.

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