A cura di Sue Holly Rodway, Senior Director di VMware EMEA
Viviamo in un mondo digitale, con una connettività 24/7, notizie ridotte a 140 caratteri e un numero di dispositivi mobili sul pianeta maggiore delle persone. Il ‘digitale’ è onnicomprensivo: per questo motivo con il termine digital skill non ci riferiamo a rigide competenze tecniche, come la codifica o lo sviluppo delle applicazioni, ma alla capacità di “agire” in modo digitale.
Che cosa significa questo per le organizzazioni? Si tratta di avere al proprio interno dipendenti in grado di utilizzare la tecnologia da loro scelta per trovare, accedere, analizzare, utilizzare e condividere le informazioni e i dati, cambiando e migliorando il modo di lavorare. Questo aspetto si è rapidamente spostato dall’essere un “nice-to-have” al divenire un elemento concreto di differenziazione del business: il nostro recente studio sull’importanza delle competenze digitali ha rivelato che quasi tre quarti dei dipendenti in Italia ritiene che l’utilizzo diffuso delle digital skill possa migliorare il vantaggio competitivo delle aziende e il 71% di essi ha aggiunto che sarà in grado di migliorare il fatturato e il profitto delle aziende nei prossimi cinque anni.
La sfida che abbiamo scoperto, sul fronte opposto, è che poco più della metà dei dipendenti in Italia (55%) è in grado di sfruttare pienamente le digital skill all’interno della propria azienda. Sembra che i dipendenti siano bloccati da strutture rigide che non consentono l’adozione di nuove pratiche di lavoro o la collaborazione inter-dipartimentale. Fino a quando le digital skill non potranno essere pienamente espresse, le aziende continueranno a perdere terreno, incapaci di attrarre e trattenere i talenti di cui hanno bisogno e, di conseguenza, di innovare e stare al passo con la concorrenza per sfruttare le opportunità di business a portata di mano.
Naturalmente, è più facile a dirsi che a farsi, ma l’aspetto positivo è che lo scenario è comune a tutti: il mondo digitale è in grado di livellare le gerarchie organizzative tradizionali e la sfida, per ciascuno di noi, è abbracciare nuovi modi di pensare e di fare business. Con questa prospettiva in mente, a mio avviso queste sono le azioni che è necessario compiere, e non, per promuovere l’adozione delle digital skill nella propria organizzazione:
Sì: Considerare con attenzione il valore che le digital skill sono in grado di offrire alla propria organizzazione
Eseguire qualcosa in modo cieco (o anche semplicemente vago) è inutile. È necessario identificare i modi in cui le competenze digitali e le nuove metodologie di lavoro possono essere rilevanti per un’organizzazione in modo specifico e per la sua strategia.
Iniziare dal ‘perché’ si prende in esame una competenza specifica, per poi comprendere ‘cosa’ comporterà rispetto a quello che già oggi i dipendenti sono in grado di fare, e solo dopo aver risposto a queste domande, porsi il quesito di ‘come’ fare funzionare tutto questo nella propria azienda.
Non limitare le digital skill liquidandole come un “progetto IT”
Si tratta di un’iniziativa che riguarda l’intera organizzazione; sarebbe un errore enorme limitarla al dipartimento IT. La tecnologia è pervasiva in tutte le aree che coprono ogni aspetto dell’organizzazione moderna, quindi perché tutti non dovrebbero essere coinvolti nella pianificazione di una strategia di digital skill? Non si tratta di un problema dell’IT ma di un’occasione per tutti!
Sì: Raggiungere una community più ampia
È necessario andare oltre i soliti noti. Si tratta di un’occasione di formazione complessiva – anche se questo significa mescolare anziani e giovani, finanza e team creativo – è incredibile quello che si può apprendere uno dall’altro quando si tratta di un tema così universale come il digitale. Due terzi dei dipendenti in Italia, di tutte le età, dichiara di voler utilizzare il proprio tempo per imparare nuove digital skill e nuovi modi di lavorare e migliorare così la propria produttività; le organizzazioni devono saper sfruttare questo entusiasmo!
Non fare cadere tutto dall’alto
È molto importante, per quanto possibile, che le organizzazioni incoraggino le idee e gli input che vengono dal basso. Promuovere l’adozione delle digital skill richiede il confronto con le persone in prima linea, che eseguono effettivamente il lavoro. Non si tratta di un’iniziativa che si può fare calare dall’alto, di istruire semplicemente i dipendenti, perché questo non comporterebbe un vero impegno personale. Bisogna invece coinvolgerli in modo significativo, fargli comprendere come per loro si tratti di un’opportunità.
Sì: investire in modo corretto
Le aziende non devono solo investire, ma essere percepite come realtà che investono. Non è sufficiente impostare il tutto come un progetto di secondo piano che presto sarà dimenticato.
Si tratta di un’opportunità enorme (internamente ed esternamente all’azienda) per migliorare la propria immagine sul mercato, posizionando la propria organizzazione come innovativa, in grado di gestire questo scenario in modo corretto.
E certamente tutto questo non deve essere vissuto come un obbligo da esplicare, una casella da spuntare o qualcosa che si può semplicemente dichiarare di fare a parole.
Non avere paura di sbagliare
Il mio collega Joe Baguley, CTO di VMware in EMEA, ha recentemente dichiarato: “Se si vuole innovare, è necessario essere pronti a lasciare che le persone falliscano”. Parole sagge e del tutto applicabili a come promuovere le digital skill nella propria azienda: non si tratta di superare un test o ottenere un’abilitazione. Il punto è coinvolgere le persone nella nuova era digitale e permettere loro di fare germogliare nuove idee. Ricordate: non esiste il fallimento, si tratta solo di esperienza.