Al via a Courmayeur il progetto Biosphera 2.0, un’abitazione a impatto zero e autosostenibile dal punto di vista energetico
Parte oggi il progetto Biosphera 2.0, una casa di 25 mq a impatto zero e in grado di produrre in autonomia tutta l’energia di cui necessita. Il modulo abitativo è stato ideato da Aktivhaus e promosso dal Politecnico di Torino e dall’Università della Valle d’Aosta. Nel prossimo anno il progetto si sposterà fra l’Italia e la Svizzera (Aosta, Milano, Rimini, Torino e Lugano) per essere abitato da oltre 20 persone. L’obiettivo è quello di monitorarne l’impatto ambientale e fisiologico e valutare l’autonomia energetica e il benessere di coloro che passeranno del tempo all’interno della casa.
Biosphera 2.0 sarà installata oggi a Courmayeur ed è stata progettata grazie al supporto di 100 fra studenti di ingegneria e architettura che hanno partecipato all’apposito concorso. La casa è dotata di tutti i comfort di un’abitazione classica ma è totalmente a impatto zero. Il modulo infatti soddisfa in tutto i parametri imposti dagli standard di sostenibilità ambientale Passivhaus ed EnerPHit e quelli sull’efficienza energetica del protocollo Minergie. Inoltre, il legno di cui è costruita Biosphera 2.0 è certificato dal Pefc (Pan-european Forest Certification Council), l’ente europeo per la gestione sostenibile delle risorse forestali. I test prevedono temperature tra i – 17° ai piedi del Monte Bianco inverno e + 39° sulla riviera adriatica in estate. Il progetto prevede anche prove urbane sull’inquinamento in metropoli come Milano e Torino.
“E’ un organismo nato per proteggere l’individuo che lo abita – ha spiegato Mirko Taglietti, CEO di Aktivhaus – Sarà osservato il benessere che deriva da vari parametri fisici”.