Dagli Stati Uniti il maggior numero di richieste, a seguire Italia e Germania
Aruba annuncia che la sua controllata, .Cloud Registry, ha già completato, grazie alla sua rete mondiale di Registrar accreditati, oltre 20mila registrazioni di domini .cloud nelle prime 24 ore.
Ulteriori dati di interesse rilasciati dall’azienda mostrano come gli Stati Uniti siano il paese da cui proviene il maggior numero di richieste con il 27,8% delle registrazioni, a seguire l’Italia con il 17,8% e la Germania con il 14%. A conferma del cloud come trend globale, le registrazioni sono pervenute da 141 paesi, tra cui anche mercati emergenti come Cina, India, Brasile, Iran e Kazakistan. Tra tutte le nuove estensioni, il .cloud risulta tra le più registrate negli ultimi anni.
Tali dati arrivano a sole 24 ore dall’apertura della fase di lancio pubblico del dominio .cloud in cui vige la regola del “first come – first served”, per cui chiunque può registrare quanti e quali nomi a dominio desidera, senza restrizioni o pre-requisiti.
La storia del .cloud prende il via nel novembre 2014 quando Aruba ha conquistato il dominio battendo la concorrenza di colossi del calibro di Amazon, Google e Symantec.
Durante la fase di Sunrise, riservata solo ai possessori di un marchio registrato, sono stati numerosi i brand noti che hanno provveduto a registrare il proprio .cloud, tra questi Intel, Apple, Visa, Amazon, Bosch, Cisco, IBM, Microsoft, Facebook, Twitter, Vodafone ed ulteriori.
Oltre ai big, si parla anche di moltissime startup che hanno coscienza di quanto sia potenziale la nuova estensione: fin da subito hanno aderito al “programma Pioneer” realtà innovative tra cui SeeJay, FoodCloud, le italiane AsWeSend e ClouDesire, ma anche aziende già affermate come ePages e Ubuntu/Canonical.
Continua la campagna crossmediale del .cloud in TV e radio, su La7 ed RDS, con uno spot che mostra come tale dominio sia il precursore di una nuova era, il dominio di chi innova.