Aruba.it Racing Ducati presenta la Panigale R

aruba ducati 2016

Dopo un anno di rodaggio, concluso ottimamente, l’azienda aretina comincia la nuova stagione puntando al primo posto

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

5 vittorie e 21 punti. Questo è il bottino raccolto da Aruba.it Racing – Ducati Superbike Team nella stagione 2015 di Superbike (SBK). Il leader del mercato domini, hosting, cloud, server dedicati, e-security e pratiche online, in Italia da 20 anni, esattamente 12 mesi fa aveva dato il via alla sua avventura nel mondo dei motori. Al fianco di Ducati, si era affidata a Chaz Davies e Davide Giugliano per tentare la scalata al Mondiale Superbike. Gli scetticismi delle prime gare sono volati via nel bel mezzo della stagione, con il team in grado di piazzare proprio Davies al secondo posto del ranking finale piloti e la scuderia medaglia d’argento in quella a squadre.

Un anno dopo, presso la sede italiana di Aruba, abbiamo assistito alla presentazione della Panigale R, la moto che il 28 febbraio debutterà sul circuito australiano di Phillip Island. “Ci lasciamo alle spalle una stagione intensa che ci ha dato tante soddisfazioni – ha detto Stefano Cecconi, AD di Aruba – non solo per i podi e le vittorie ma anche per quei momenti difficili che ci hanno permesso di crescere. Se abbiamo chiuso al secondo posto, sia nel mondiale piloti che costruttori, vuol dire che abbiamo posto basi solide per andare avanti e cercare di fare sempre di meglio. Non vogliamo nasconderci: ripartiamo per puntare ancora più in alto. Per questo non abbiamo stravolto l’organizzazione esistente, se non nei dettagli tecnici delle moto”.

La stessa idea espressa da Claudio Domenicali, AD Ducati Motor Holding: “Non possiamo che essere soddisfatti dalla collaborazione con Aruba. La moto che scenderà in pista, con 205 cavalli, è il risultato di un percorso tecnologico di assoluto valore. Si tratta della moto sportiva più leggera del proprio settore, un gioiellino che tutti i ducatisti possono avere nella versione commerciale già disponibile”.

Leggi anche:  Tik Tok affronterà con più limiti le presidenziali USA

Partnership di valore

Davies e Giugliano saliranno a bordo della recente Panigale R tra qualche giorno in una gara, quella australiana, che rappresenta già un campo di prova importante per capire gli equilibri del nuovo Mondiale. Ma i due piloti non saranno i soli a vestire i colori di Aruba e Ducati quest’anno. Forti dell’esperienza maturata durante l’ultimo campionato, la partnership tra l’azienda aretina e il brand italiano prosegue anche nel campionato Superstock, dove due giovanissimi corridori sfideranno la concorrenza nella FIM Cup, che presenta un calendario affiancato alle gare europee del campionato mondiale Superbike e del mondiale Supersport. “L’obiettivo è coltivare giovani talenti che possano fare esperienza in un campionato molto competitivo, in cui Ducati è assoluta protagonista, visto che su sei edizioni ne ha vinte ben cinque. Aruba Racing Junior Team è un vero trampolino di lancio per il futuro” – continua Cecconi.

Il 2016 è un anno fondamentale per Aruba. Il core business della società resta quello dei servizi cloud, affiancati alle classiche offerte di hosting ed email. Come ci ha spiegato Stefano Sordi, Direttore Marketing di Aruba: “Aruba resta una compagnia focalizzata sull’IT. Abbiamo sfruttato la collaborazione con Ducati per far conoscere il nostro marchio in paesi per noi sconosciuti, come quello asiatico e nord statunitense. Non è un caso che proprio da qui siano arrivate le richieste maggiori di registrazione di domini .cloud, che andranno live dal 16 febbraio per tutti (ad ora siamo nella fase di pre-release per i marchi). Per noi il lavoro con Ducati è un modo per espandere sempre più il marchio Aruba. Negli ultimi tempi siamo cresciuti molto in Spagna, in Polonia e stiamo diffondendo sempre di più la conoscenza dei servizi sulla nuvola”.

Leggi anche:  Adesso TikTok sfida il governo degli Stati Uniti

Private cloud

Tassello importante nel business di Aruba resta il private cloud. “Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un vero e proprio boom del cloud privato – prosegue Sordi – perché rappresenta la scelta più adatta per chi vuole migrare sulla nuvola a passi graduali. L’ibrido può davvero veicolare la trasformazione digitale delle imprese, visto che con pochi passi è possibile sbarcare in un mondo digitale pieno di vantaggi e opportunità”.

Nel corso di SMAU 2015, Aruba aveva svelato il ramo Business, completamente dedicato ai rivenditori e partner dell’IT e del web. “Con Aruba Business rispondiamo ad un’esigenza del mercato. Confrontandoci con il settore della distribuzione e rivendita dei servizi informatici, pensavano di incontrare un contesto maturo, forse più competitivo. E invece ci siamo resi conto di quanto i partner necessitino di essere affiancati da un nome come il nostro per proporre servizi e prodotti ai propri clienti”.