O meglio, con i file in formato Word, Excel e PowerPoint. La suite open source ha una nuova interfaccia con cui rende più semplice l’accesso alle singole funzioni
LibreOffice 5.1 è l’ultima versione disponibile del famoso pacchetto di produttività open source, sviluppato dai ragazzi di The Document Foundation. La recente release contiene alcuni aggiornamenti, soprattutto dal punto di vista grafico, come una rinnovata interfaccia utente e il migliore supporto ai file nei classici formati Office. Il suo successo è tale che, dopo esser diventato un prodotto separato da OpenOffice.org a seguito dell’acquisizione di Sun da parte di Oracle, LibreOffice è diventata la scelta principale degli utenti di molti distribuzioni di Linux, come Red Hat e Suse.
Cosa cambia
Come detto, se qualcosa è cambiato è nella UI. Ora il menu di sistema è stato decisamente rivisitato, sia per Writer che per Calc e Impress, per rendere più semplice l’accesso alle opzioni principali dei singoli programmi. Come ha spiegato Italo Vignoli, tra i fondatore di Document Foundation: “Abbiamo aggiunto un menu extra a tutte le applicazioni, così da rendere più lineare per gli utenti il raggiungimento di alcuni percorsi. C’è una nuova voce Stile in Writer, un menu Fogli in Calc e le presentazioni di Impress hanno comandi specifici per ogni slide. Un altro importante aggiornamento è il supporto diretto ai più comuni servizi di storage, come Google Drive, SharePoint e Alfresco. Nonostante ci sia ancora qualche tipologia di documento scritto in Word, Excel e PowerPoint che non possa essere tradotto alla perfezione in LibreOffice, la versione 5.1 porta notevoli miglioramenti in quanto a supporto dei file della suite Office. LibreOffice è già disponibile per Windows, Mac OS e Linux. Nel 2017 arriverà invece un adattamento per Android e iOS.