In meno di tre mesi il team che sviluppa il famoso browser ha raggiunto una somma che apre alla realizzazione di “nuovi prodotti in difesa della privacy”
Il famoso browser per navigare in anonimo, Tor, è il prodotto di una vera e propria organizzazione che pensa a progetti e idee per mettere al sicuro la privacy dei cittadini digitali. Per farlo però c’è bisogno di soldi perché strutture, personale e applicazioni richiedono comunque un benché di sforzo economico. Ecco perché a novembre del 2015 Tor Project aveva avviato un campagna di crowdfunding, sul proprio sito, per chiedere ai fan, o semplicemente i sostenitori della privacy, di supportare i vari progetti con un piccolo aiuto finanziario. Un aiuto che oggi si è tradotto in oltre 200 mila dollari (205 per la precisione), raccolti in soli due mesi.
Le motivazioni
Cosa dovrebbero farci i fondatori di Tor Project con una somma del genere? “Il crowdfunding ci da la possibilità di fare quello che per noi è importante, quando lo riteniamo necessario. Ci permette di incrementare lo sviluppo di nuovi prodotti per la privacy, ad esempio. Oppure di rendere più forti quelli che già abbiamo, magari pagare persone perché traducano in arabo le versioni dei software disponibili” – si legge sul sito. In realtà Tor Project è sempre andato avanti con donazioni. Questa volta però il team alle sue spalle ha deciso di mettere in piedi una vera campagna per accelerare verso la realizzazione di alcuni progetti concreti che proseguano gli stessi obiettivi spiegati da Edward Snowden, quando parla della necessità di costruire una rete internet più sicura dagli sguardi indiscreti di stati e agenzie governative. Si tratta di un buon momento per il browser più amato da chi frequenta il deep web, ma non solo. Ieri Facebook ha annunciato il supporto ai proxy di Tor su Android, grazie all’utilizzo di Orb, un’app che abilita il browsing in anonimo sul social network.