Esperti a confronto sulle nuove frontiere della ricerca per uno sviluppo realmente sostenibile e una scienza che guarda al cielo ma “con i piedi per terra”…
“Le tecnologie dello spazio per l’agricoltura”. Questo il tema dell’incontro che si è tenuto presso il Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, e che ha visto come relatori importanti figure della ricerca scientifica italiana. Introdotto da Fiorenzo Galli, direttore del museo, e moderato da Luca Reduzzi, curatore del museo – Astronomia e Spazio – l’appuntamento si è svolto in relazione alla mostra “Il mio Pianeta dallo Spazio – fragilità e bellezza” e si è inserito nel programma #FoodPeople, “la mostra per chi ha fame d’innovazione”. Simonetta Di Pippo, direttore dell’ufficio degli affari per lo spazio extra-atmosferico dell’Onu, ha spiegato che “il nostro scopo è promuovere un uso pacifico dello Spazio a beneficio di tutta l’umanità. L’ufficio che dirigo ha tra l’altro l’obiettivo di aiutare i paesi in via di sviluppo a costruire i propri programmi e ad acquisire competenze in ambito spaziale. La tecnologia di esplorazione e studio dello Spazio può avere interessanti applicazioni per rispondere ai disastri naturali”. Insieme all’astronauta Scott Kelly è stata lanciata la campagna #whyspacematters, un contest fotografico per “parlare del ruolo dello Spazio ai fini dello sviluppo sostenibile”. Lo scopo è “lanciare un messaggio universale che unisce scienza ed etica. La ricerca spaziale può essere uno strumento per promuovere la pace sulla Terra”. Gli obiettivi per i prossimi 50 anni sono legati alla sostenibilità delle attività spaziali, all’uso e allo scopo pacifico dell’impiego della tecnologia e a regolamentare la presenza del settore commerciale.
“ESA non è solo sinonimo di viaggi spaziali e missioni scientifiche, come nei celebri casi di Samantha Cristoforetti e della missione Rosetta, ma significa anche applicazioni spaziali”, ha spiegato Simonetta Cheli, responsabile dei programmi di osservazione della Terra per l’Agenzia Spaziale Europea. Oggi più che mai è necessaria un’agricoltura sostenibile anche per affrontare il problema dei cambiamenti climatici e della scarsità di risorse. “L’Esa collabora con soggetti come la Fao e tra le attività che sostiene vi è la formazione di risorse qualificate per raccogliere e analizzare i dati provenienti dai satelliti, che possono essere usati per effettuare previsioni del raccolto agricolo”. Tecnologia spaziale e agricoltura trovano punti di contatto nelle applicazioni per l’agricoltura di precisione, il monitoraggio della dinamica delle colture, la rilevazione dell’umidità del terreno e il controllo delle foreste. “L’Italia ha un ruolo importante in questo scenario, sia come produttrice di tecnologia che in prospettiva per la gestione dei dati raccolti”.
Alessandro Coletta, direttore della missione Cosmo-SkyMed Agenzia Spaziale Italiana, ha invece spiegato funzionamento e obiettivi della costellazione dei 4 satelliti radar che ruotano intorno alla Terra e che ogni 16 giorni effettuano la copertura dell’intero territorio nazionale, garantendo così un refresh continuo dei dati. La maggior parte dell’utenza è civile, con una parte istituzionale e una parte commerciale. “Lo scenario applicativo della costellazione dei satelliti Cosmo-SkyMed riguarda la prevenzione dei rischi e la gestione di emergenze, il controllo di ghiacci e oceani, la cartografia e applicazioni di sicurezza. Il monitoraggio delle coltivazioni rappresenta un utilizzo importante dei satelliti ”.
Mirco Boschetti, ricercatore CNR Irea, coordinatore del progetto EU FP7 Ermes, ha invece parlato dei progetti Space 4 Agri ed Ermes per il monitoraggio dell’agricoltura e per applicare la tecnologia allo sviluppo di sistemi di coltivazione del riso. “L’obiettivo è supportare i soggetti istituzionali nell’implementazione di politiche ambientali, rendere disponibili informazioni utili al settore agroalimentare e incoraggiare pratiche di sviluppo sostenibile”. L’ICT e le missioni Sentinel dell’ESA saranno in futuro il framework per sviluppare servizi a valore specifici per l’agricoltura, in grado di integrare dati meteo, dati satellitari, osservazioni “in field” e tecnologie smart e mobile.
Il 22 e 29 febbraio sono previsti incontri per le scuole con i ricercatori sui temi della sicurezza alimentare e delle risorse ambientali presso il Museo, mentre il 20-21 e 27-28 febbraio sono previsti incontri tra i ricercatori e il pubblico.