Il luminare dell’intelligenza artificiale Marvin Minsky è morto oggi. Fu il primo a realizzare una macchina di apprendimento basata su una rete neurale
Marvin Minsky, uno dei primi ricercatori ad effettuare studi sull’intelligenza artificiale, si è spento all’età di 88 anni. Lo scienziato ha lavorato per anni al MIT di Boston e ha contribuito a creare nel 1959 il laboratorio che si occupa di questa tecnologia presso l’ateneo di Cambridge. Nei suoi libri più celebri, “La società della mente” e “The emotion machine“, Minsky teorizzava che l’avvento delle AI fosse sempre più vicino e che l’intelligenza artificiale avrebbe aiutato a comprendere anche il funzionamento del cervello umano. “Quando sapremo come funzionano le diverse parti del cervello – aveva detto il ricercatore in una vecchia intervista – potremo utilizzarle per costruire macchine intelligenti. Viceversa, se sappiamo costruire macchine intelligenti, possiamo verificare se anche il cervello utilizzi gli stessi meccanismi”.
Marvin Minsky nasce il 9 agosto 1927 a New York. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, si laurea in matematica all’università di Harvard. Nel 1954 completerà il dottorato a Princeton e costruisce il suo primo simulatore di rete neurale. Nel 1958 comincia a dedicarsi all’informatica e alla ricerca sull’intelligenza artificiale. Durante la sua carriera, Minsky ha realizzato la prima versione del linguaggio di programmazione Logo, ha brevettato il microscopio confocale a scansione e ha creato la prima macchina di apprendimento casuale a rete neurale elettronica. Minsky ha inoltre collaborato con Stanley Kubrick per la realizzazione di “2001 Odissea nello Spazio” ed è stato insignito del premio Turing nel 1969 e della Medaglia Benjamin Franklin nel 2001. ”L’idea di intelligenza artificiale che abbiamo oggi la dobbiamo a Marvin Minsky. – ha dichiarato Daniela Rus, direttore del laboratorio di intelligenza artificiale del MIT – Molte delle sfide che lui ha lanciato stanno ancora guidando e ispirando la ricerca sulle macchine intelligenti”.