Rittal, trasformare il data center

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L’innovazione, da sempre nel DNA della società, al centro della gamma RiMatrix S, per affrontare al meglio il cambiamento nelle infrastrutture IT con un’offerta efficiente e modulare

Saldamente presente anche in Italia da più di vent’anni, Rittal è attiva negli ambiti dell’automazione industriale e delle infrastrutture IT, con un fatturato di 2,2 miliardi di euro e più di 10mila persone in tutto il mondo. Tra le peculiarità della società, che ha il proprio quartier generale in Germania, vi è anche quella di avere «un azionista al 100% attivo in azienda, che permette di avere una visione di lungo periodo e privilegiare gli investimenti in R&S, a tutto vantaggio dell’innovazione» – come ci spiega Alessio Nava, direttore della divisione IT e Telecomunicazioni della filiale italiana di Rittal, che impiega  oltre 80 persone e ha un fatturato nell’ordine dei 62 milioni di euro. Dalla sua fondazione, avvenuta nei primissimi anni Sessanta, la società ha conosciuto un’evoluzione e uno sviluppo che l’hanno portata a essere oggi un player di livello globale nei sistemi per armadi di comando, distribuzione di corrente, climatizzazione, infrastrutture IT, software e servizi.

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Intuizioni e innovazioni

Ricerca, sviluppo e innovazione sono da sempre le parole chiave di Rittal, che continua a contraddistinguersi sul mercato per la proposta di nuovi paradigmi, fin dal primo esempio dei rack standardizzati per l’uso industriale, nati per un’intuizione del fondatore di Rittal: osservando che gli armadi metallici più comunemente utilizzati erano tutti all’interno di una gamma ristretta di misure, decise di concentrare su di esse la produzione e realizzare un catalogo con tutte le misure pronte a magazzino. «Un’idea semplice ma di grande successo, ben radicatasi nella cultura di Rittal, che ha poi applicato la standardizzazione anche ad altri ambiti, come nell’IT» – sottolinea Nava. Nel settore delle infrastrutture IT, «dominiamo l’intera catena del valore nelle soluzioni di data center “su misura”, punto forte della nostra offerta, ma proponiamo anche soluzioni modulari pre-ingegnerizzate, come RiMatrix S, che integra tutti i componenti necessari: climatizzazione, alimentazione, sicurezza e monitoring, per reagire a ogni tipo di evento e dare la massima autonomia al sistema » – prosegue Nava. L’offerta in ambito infrastrutture IT è piuttosto ampia e variegata, e comprende anche armadi server e di rete, contenitori da parete, soluzioni di alimentazione e di raffreddamento per gli ambienti di data center, e infine tutto ciò che attiene al monitoraggio e alla sicurezza, come i sistemi di contenimento e compartimentazione ignifughi modulari.

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Il “data center in-a-box”

RiMatrix S, dove la S significa esattamente standard, è un “data center in-a-box”, nella definizione che ne dà Alessio Nava, che può essere utilizzato sia in ambito indoor sia in esterno. Per esempio, nel caso di RiMatrix S Basic, il data center standardizzato può essere installato all’interno di qualsiasi area senza nessuna necessità di site preparation, tipicamente in un’area adibita a uffici o equivalente, in quanto dotato di una propria struttura di protezione che lo compartimenta. Nel caso della versione Security Room, il data center standardizzato sarà realizzato e consegnato on site in una security room con sistemi integrati di protezione contro i rischi fisici; infine, per garantire la massima portabilità e agilità esiste la versione Outdoor in container.

Massima efficienza

I punti di forza di RiMatrix S sono molteplici, a cominciare dai risparmi nei costi, sia quelli iniziali in conto capitale, gli arcinoti Capex, sia quelli operativi, gli Opex. Per i primi, «si ha una riduzione nell’ordine del 30% rispetto alle soluzioni “tailor made”, mentre i costi operativi di esercizio vengono significativamente ridotti da un Pue parziale di 1,16» –spiega Nava. Come noto, il power usage effectiveness (PUE) è il parametro che indica l’efficienza energetica dei data center. In Italia, il valore medio del Pue dei data center è superiore a 2, mentre i data center realizzati “su misura” da Rittal vantano un valore medio dell’1,3-1,4, un risultato di tutto rispetto ulteriormente migliorato dal sistema RiMatrix S. Anche i tempi di implementazione dei data center sono a favore delle soluzioni modulari standardizzate di Rittal: «Con RiMatrix S la fornitura operativa dell’intero sistema è nell’ordine delle 6 settimane, quando il tempo medio per le realizzazioni on demand è di 6 mesi» – fa notare Nava, aggiungendo che la manutenzione del sistema è facilitata ed è prevista la possibilità di estendere la garanzia fino a cinque anni.

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Accordi di rilievo

«I key differentiators della nostra offerta ci hanno consentito di siglare importanti accordi strategici che stanno già dando frutti, come la partecipazione al progetto del data center più grande in Europa, in realizzazione in Norvegia» – sottolinea Nava. Il riferimento è al progetto Lefdal Mine Datacenter (www.lefdalmine.com), che prevede il riutilizzo di una miniera nella regione dei fiordi per ospitare un data center da oltre 120mila metri quadri in 75 padiglioni sotterranei. Il sito, realizzato in collaborazione con IBM che ne sarà anche uno dei primi utenti, sarà inaugurato nella prossima estate e vedrà un uso estensivo di RiMatrix S. L’alimentazione arriverà da impianti idroelettrici ed eolici, mentre il raffreddamento deriverà dall’acqua del fiordo adiacente. Dato che una parte della ex-miniera è sotto il livello del mare, sarà limitato l’uso delle pompe per facilitare il flusso di acqua nel sistema di raffreddamento. Grazie a tutto ciò, il Pue previsto per il progetto Lefdal Mine è nell’ordine dell’1,1.

Non solo. Sulla scia di questo ambizioso progetto, Rittal ha stretto un’alleanza duratura con IBM. «Infatti, con la firma di questo accordo – conferma Nava – Rittal è diventato uno dei partner selezionati per collaborare con IBM nell’ambito dei Resiliency Services, ovvero i servizi di progettazione, realizzazione e gestione di data center con i massimi livelli di affidabilità ed efficienza». Inoltre con l’integrazione delle soluzioni di infrastruttura ai servizi IBM – come spiega Nava – «Rittal crea le condizioni per pianificare e realizzare i progetti dei clienti nel modo più rapido ed efficiente, anche con copertura internazionale. Tutto compreso: hardware, software, servizi e infrastrutture. Così saremo in grado di fornire il miglior supporto possibile per affrontare le nuove sfide dell’era digitale, come i big data, l’IoT e i nuovi ambienti smart, dalle smart factory alle smart city».

I vantaggi della standardizzazione

La modularità della gamma RiMatrix S aiuta molto nel soddisfare molteplici tipologie di esigenze. Per esempio, «vi sono numerosi provider evoluti di servizi di tipo IaaS o DaaS che, molto più attenti e ricettivi rispetto ad altre aziende alle necessità dell’efficienza e del risparmio energetico, accolgono con favore la nostra offerta» – fa notare Nava. Non si tratta di un discorso generalizzato, in quanto «dipende molto dal tipo di struttura organizzativa e di cultura dell’azienda» – prosegue Nava. È comunque indubbio che nell’attuale fase di trasformazione dell’IT e dei data center in particolare, dove le necessità di computing e di storage crescono forse come non mai in passato, RiMatrix S di Rittal può costituire la scelta ideale per numerose tipologie di utenti, anche per chi a prima vista non coglie le potenzialità e i vantaggi della standardizzazione. Che non sono né pochi né di secondo piano: tempi di implementazione certi e brevi, nell’ordine delle sei settimane; massima efficienza energetica; livelli di sicurezza e di automazione state-of-the-art. Insomma, scegliere un nuovo data center o rinnovarne uno obsoleto non sono più opzioni così “disruptive” come nel passato, se ci si affida a chi ha la standardizzazione nel proprio codice genetico e sa quali vantaggi rendere fruibili all’utilizzatore.

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