Google porta i profughi tedeschi online

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Attraverso una raccolta di fondi, Big G ha donato una serie di Chromebook ai rifugiati in Germania con il Project Reconnect

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Il passo successivo. Ecco cosa Google sta compiendo in favore dei profughi attualmente fermi in Germania. Dopo aver accolto e fornito le cure basilari agli uomini, donne e bambini in fuga dalla guerra, il colosso statunitense ha deciso di mettere in moto la macchina della formazione, per cercare di colorare un futuro che fino ad oggi è stato troppo grigio per molti. Per farlo ha raccolto 11 milioni di dollari in fondi a scopo umanitario, di cui 5,3 sono stati destinati per la fornitura di Chromebook attraverso il Project Reconnect, avviato assieme all’organizzazione no-profit NetHope.

Il progetto

L’obiettivo, secondo quanto comunicato da Jacquelline Fuller, direttore di Google.org che ha guidato il progetto, è quello di assicurare ai rifugiati non solo il necessario per sopravvivere ma anche vari strumenti per intraprendere una vita normale, facendo proprie le basi fondamentali di contesti comunicativi che per noi sono consoni, come la navigazione in rete, le chat, le email, ma che per chi ha vissuto anni in territori difficili, rappresentano un contesto di apprendimento decisamente rivoluzionario. Ad oggi sono circa 25 mila i Chromebook inviati da Google, un numero incomparabile al milione dei richiedenti asilo in Germania nel 2015. Per questo Project Reconnect lavora con le organizzazioni no-profit per organizzare spazi educativi destinati ai bambini o per consentire l’accesso dei profughi agli internet café disponibili, anche grazie al contributo di Deutsche Telekom.

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