Acquisito un brevetto per uno smartwatch che manda avvisi ai pazienti quando hanno bisogno di assumere farmaci
Il futuro degli indossabili è in dispositivi sempre più generici, capaci di svolgere funzioni diverse, oppure in oggetti specifici e dedicati a singole operazioni? Probabilmente il mercato consumer spinge sempre più verso la prima soluzioni ma è innegabile che il trend sia anche quello di produrre wearable per contesti individuali, da supporto ad aziende, enti e compagnie. In tal senso Google ha intenzione di coprire una vasta gamma di contesti, tra cui anche quello medico. Proprio la scorsa settimana, Big G ha ottenuto un brevetto richiesto a luglio del 2014, in riferimento ad una tecnologia indossabile, in grado di ricordare alle persone quando è il momento di prendere le medicine, soprattutto dopo i pasti.
L’obiettivo
Come è chiaro, si tratta di un’applicazione cucita addosso ad alcuni ambiti peculiari e circoscritti a campi specifici. Non dunque un generico “smartwatch medico” ma un device studiato apposta per alcune terapie. Il brevetto è stato ottenuto da quella che oggi è la Google Life Sciences, una sussidiaria della compagnia Alphabet, rinominata poi Verily. L’orologio pensato dai labs, dovrebbe presentare “uno o più sensori”, in grado di identificare quando una persona sta consumando cibo e, di conseguenza, che tipo di medicinali deve assumere, seguendo il proprio percorso di cura. Come spesso accade, non è detto che lo smartwatch vedrà una reale produzione ma è indubbio che Google voglia seguire una linea precisa nell’ideazione di oggetti indossabili. Dopo il cambiamento di paradigma dei Glass, diventanti degli occhialini dedicati quasi esclusivamente al panorama enterprise, il gruppo potrebbe spingere molto nella produzione di hardware settorializzato, per sondare il terreno prima di un avvento sul mercato consumer.