Si facevano chiamare DD4BC e lanciavano minacce sul web estorcendo Bitcoin alle vittime. Azione congiunta in mezza Europa
Se i segnali sono questi, beh allora il 2016 si prefigura come un anno critico nella lotta al crimine cibernetico. Il trend dei cracker sta virando sempre più verso il mondo della cripto-moneta, intesa come merce di scambio per le loro malefatte. Che si tratti di cryptoware o ransomware, conviene molto di più estorcere Bitcoin alle vittime piuttosto che soldi veri e propri, seppur in forma digitale. Se molti attacchi provengono dall’Asia, l’Europa non è da meno nella considerazione di quanti gruppi indipendenti vaghino per il web alla ricerca di utenti da spennare.
L’Europol
Per questo negli ultimi mesi si intensifica sempre di più il lavoro di scouting e investigazione dell’Europol, che proprio nelle ultime ore ha portato a casa un importante successo. Grazie all’azione coordinata dei reparti in Regno Unito, Austria, Germania e Bosnia ed Erzegovina, l’ente di polizia continentale ha sgominato la gang DD4BC, composta di cracker che puntavano proprio alla raccolta di Bitcoin come riscatto a seguito del lancio di DDoS e ransomware verso specifici obiettivi. “L’attenzione dell’Europol verso il panorama del crimine digitale è alto – spiegano da A10 Network, agenzia di sicurezza informatica – i DDoS stanno diventando sempre più minacce veicolabili con facilità per cui organizzazioni come banche, istituti finanziari e siti di gioco online, devono saper mettere a difesa delle strutture telematiche al primo posto del loro business”.