Svezia, la prima casa “green” che si riscalda da sola

Si chiama Naturhouse, la prima abitazione che consente un’autonomia termica totale, grazie a pannelli che simulano l’effetto serra

Di fronte al reiterato dilemma se optare per il riscaldamento centralizzato o quello autonomo, gli svedesi hanno deciso di non scegliere nessuna delle due opzioni: perché non progettare una casa che si riscalda autonomamente, senza ricorrere a gas, caloriferi, stufette o corrente elettrica?
Ci ha pensato l’architetto Bengt Warne, che ha ideato Naturhouse proprio perseguendo questo scopo. La casa, subito acquistata da una coppia di coniugi che non vedevano l’ora di porre fine agli sprechi energetici domestici, consiste in una struttra di pannelli trasparenti che, applicata all’esterno dell’abitazione, permette di catturare i raggi solari, riscaldando la casa in un modo analogo ai tradizionali sistemi di riscaldamento, solo molto più naturale e non inquinante.
Ricordiamo che anche l’Università di Roma Tre ha realizzato nel 2014 una casa modulare alimentata a energia solare realizzata, chiamata RhOME for denCity. In Galles invece è stata costruita la Solcer House, una casa hitech che grazie a un sistema di pannelli solari permette di produrre più energia rispetto al fabbisogno.

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L’effetto serra in casa

Naturhouse sfrutta quindi gli stessi meccanismi che permettono alle piante di crescere nelle comuni serre, imprigionando i raggi solari in un’intercapedine tra i pannelli e le pareti esterne della casa. Il risultato è che sono sufficienti poche ore di sole al giorno per evitare la dispersione termica che causa il raffreddamento delle mura domestiche, rendendo necessario accendere il riscaldamento.
La casa è stata anche dotata di un apposito sistema di acque reflue, utili per esempio per l’irrigazione di un orto, nell’ottica di non sprecare neanche un raggio di sole.

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