Il 39% è preoccupato per la perdita di talenti e competenze dovuta al pensionamento dei lavoratori più anziani
Per la prima volta nella storia, ben cinque generazioni di lavoratori si troveranno presto a lavorare fianco a fianco. Questo avvenimento sta rivoluzionando l’ambiente di lavoro tradizionale, tanto che il 67% dei dipendenti afferma di sperimentare già un conflitto intergenerazionale sul posto di lavoro: è quanto mette in luce una ricerca presentata da ADP, leader mondiale nelle soluzioni per la gestione delle risorse umane (Human Capital Management).
La combinazione tra una forza lavoro che invecchia e giovani talenti sta aggiungendo energia al mix intergenerazionale; di conseguenza, le differenze generazionali tra valori, stili di lavoro e competenze si stanno facendo più pronunciate. Favorite dall’invecchiamento della popolazione in tutta Europa, queste problematiche sono particolarmente sentite in Italia (77%), Spagna e Polonia (73%). Il conflitto è causato principalmente dai contrasti tra personale più giovane e colleghi più anziani circa il modo di fare le cose (19%). Con un’età pensionabile che viene portata sempre più in là, i dipendenti sono anche convinti che vi sia meno spazio di carriera per i nuovi talenti (18%). I baby boomer sono pronti? I Millennial stanno rivoluzionando l’ambiente di lavoro con il loro nuovo modo di pensare che non sempre viene accettato dalle generazioni precedenti. Sul tavolo vi sono soprattutto le divergenze su due questioni come i valori dell’organizzazione e gli approcci alla corporate responsibility, ritenute fonti di problemi da quasi un intervistato su cinque (18%).
In modo simile, i più giovani sono convinti che un management sempre più avanti con l’età sia fuori sintonia rispetto alle tendenze moderne (16%) e che i colleghi più anziani siano refrattari al cambiamento (15%). Nonostante le differenze, molti dipendenti europei comprendono il valore dell’esperienza e il 39% si preoccupa per la perdita di competenze e talenti in conseguenza dei pensionamenti. Ciononostante, solo un’azienda su dieci prevede di richiamare come consulenti i propri dipendenti andati in pensione. I giovani talenti sono pronti per l’ambiente di lavoro? I conflitti che vengono percepiti potrebbero esistere a causa delle incomprensioni reciproche tra generazioni. Vale la pena notare come il 15% sia convinto che i giovani provino risentimento verso la resistenza al cambiamento dei colleghi più anziani, cosa che tuttavia potrebbe essere infondata. Nonostante le loro differenze, il 92% dei lavoratori europei più anziani è convinto che le giovani generazioni siano dotate delle capacità necessarie per avere successo: questa fiducia è massima nel Regno Unito, dove solo il 6% ritiene che la mancanza di competenze tra i colleghi più giovani sia una preoccupazione per le aziende. Ancora, solo il 14% dichiara che l’ingresso dei giovani nelle posizioni di leadership viene visto come una minaccia dai colleghi più anziani.
Lucia Bucci, HR Director ADP ha dichiarato: “I dipendenti di tutta Europa devono tenere in considerazione questi problemi generazionali quando lavorano internazionalmente in modo da essere preparati a eventuali sfide legate alle differenze di età. Questo è particolarmente importante per le aziende multinazionali, che devono comprendere il punto di vista più ampio dei propri dipendenti e capire come esso influisca su ciascun individuo nell’ambiente di lavoro”. “Una volta che le Direzioni HR delle aziende hanno compreso quale sia la diversità esistente legata all’età, potranno allora affrontare le problematiche generazionali vissute dai dipendenti e sfruttare i vantaggi che la varietà, nei livelli di età ed esperienza, apporta sul luogo di lavoro”.
Nicola Uva, Strategy e Marketing ADP ha commentato: “In tutti i Paesi europei, il mondo del lavoro sta vivendo un cambiamento demografico significativo con più generazioni che si trovano a dover collaborare sul posto di lavoro. Questo sta avendo un profondo impatto sulle organizzazioni. In Italia in modo più rilevante, con il 77%, contro una media europea del 67%, dei lavoratori dipendenti che dichiarano di affrontare le problematiche derivanti da questa situazione. ADP ha raccolto questa sfida e attraverso i propri osservatori tecnologici, che fanno capo all’ADP Innovation LAB di New York, offre soluzioni HCM trasversali e innovative che consentono alle aziende di dare i giusti strumenti ai propri dipendenti, affinché possano esprimere il proprio potenziale e le proprie attitudini.