Smart working vuole dire molte cose. Orario flessibile, accesso in mobilità, workspace, work-life balance, innovazione tecnologica, ma anche una visione diversa del lavoro. La gestione del capitale umano sta attraversando una fase di profonda trasformazione, passando da funzione amministrativa a un ruolo sempre più strategico e di business.
La maggioranza delle imprese italiane però fa ancora molta fatica a passare dalla logica del controllo alla logica della delega e dei risultati. La flessibilità lavorativa ha bisogno di organizzazioni aziendali adattabili e capaci di instaurare una corretta “cultura della valutazione” basata sulla performance più che sulla presenza. Ma come facilitare la flessibilità e promuovere la cultura dello smart working? In Nestlé, che non è più solo una “food company”, ma una “wellness company” abbiamo un approccio “open”, grazie all’innovativa progettazione degli spazi e al supporto di tecnologie avanzate. Oggi, in azienda è possibile decidere non solo il luogo dove lavorare, ma anche con quali strumenti lavorare, gestendo così al meglio il tempo, a vantaggio delle persone e delle performance di business. Non solo. Grazie alle forme di telelavoro e di lavoro agile, il tempo dedicato agli spostamenti casa-lavoro è guadagnato non solo dal dipendente ma anche dall’azienda, con un vantaggio multiplo per la qualità della vita, del lavoro e anche dell’ambiente.
In questo processo di trasformazione, il ruolo delle HR è fondamentale. E il commitment da parte del top management rappresenta una condizione per il successo. Nestlé è impegnata in un processo di trasformazione per innovare il lavoro in ottica smart con l’introduzione di progetti di “agile work” a tutti i livelli. In occasione dell’apertura della nuova sede di Assago, la compagnia ha avviato un esteso piano di change management con l’obiettivo di creare una diffusa consapevolezza sulla modalità di utilizzo degli ambienti nel nuovo edificio, sulle policy organizzative e soprattutto sui comportamenti e gli stili di leadership smart. Ma l’impegno nello sviluppo di iniziative di welfare e lavoro agile fa parte di una strategia intrapresa da tempo. Si tratta di un percorso che va nella direzione del benessere delle persone, della soddisfazione delle loro esigenze.
Con il nuovo Campus Nestlé, l’Italia è diventata uno dei primi mercati al mondo a riunire sotto un unico tetto tutti gli uffici direzionali del Gruppo per un totale di circa mille e 400 persone. Più di 22mila metri quadrati, sei piani, soluzioni e spazi innovativi concepiti in modo dinamico per favorire collaborazione, comunicazione, creatività. Il progetto rappresenta un esempio di punta del modo di concepire gli spazi lavorativi del futuro. Solo nell’ultimo anno, più di un terzo dei dipendenti ha sperimentato il lavoro agile, che continuerà a essere esteso fino ad arrivare all’intera popolazione aziendale. Flessibilità, work-life balance, smart working, nuove regole di ingaggio, personalizzazione sono le parole chiave del nuovo patto tra aziende e dipendenti, che superano il peso delle normative e la visione ideologica del lavoro. Più che le norme in questo momento sono le aziende più innovative a tracciare la rotta del cambiamento con le buone pratiche. Lavorare meglio fa bene al lavoro e anche all’azienda. C’è una flessibilità che disgrega e c’è una flessibilità che consolida il rapporto con l’azienda, alimentando la fiducia e incrementando la produttività.
Sergio Ciccarelli, IS HR business solution manager di Nestlé Italiana