Prosegue la crescita del “trusted service provider”, che anche nel 2015 mette a segno importanti innovazioni, oltre ad acquisire e integrare una società specializzata nella digitalizzazione dei processi di business
Un 2015 nel segno dei successi, quello di InfoCert. La società si sta da tempo ritagliando una fetta non indifferente del mercato della dematerializzazione e della posta elettronica certificata, e si sta sempre più configurando come un “trusted service provider”, rafforzando costantemente il proprio ruolo quale Certification Authority in grado di offrire soluzioni per la digitalizzazione al più elevato livello di fiducia. Significativa in questo senso è l’acquisizione avvenuta alla fine di ottobre 2015 di Eco-Mind App Factory, società specializzata nella realizzazione di prodotti a elevata usabilità per la digitalizzazione dei processi di business. L’accordo riguarda l’acquisizione del portafoglio clienti, delle competenze e delle risorse di Eco-Mind, e soprattutto della gamma dei prodotti, tra cui compaiono Libro Firma, Meeting Book, Business Book e Digital Contract, particolarmente apprezzati per la loro sicurezza e semplicità d’uso, e che verranno integrati in InfoCert, consolidandone ulteriormente la leadership.
Non a caso, oggi InfoCert è una delle maggiori Certification Authority a livello europeo per la firma digitale e per i processi di conservazione sostitutiva dei documenti, oltre che essere in posizione di leadership in Italia per la posta elettronica certificata (PEC). Le soluzioni InfoCert sono rivolte alla dematerializzazione dei processi documentali di imprese, associazioni, ordini professionali, pubblica amministrazione e professionisti. La gamma prodotti comprende servizi per la gestione di posta elettronica certificata (Legalmail), la certificazione e la sicurezza digitale (LegalCert), la conservazione digitale a norma dei documenti (LegalDoc), l’integrazione dei servizi a norma con le applicazioni del cliente, con infrastruttura in cloud (LegalDoc), il servizio di fatturazione elettronica (Legalinvoice) e infine il cloud storage sicuro (SecureDrive).
Trusted service provider
«Possiamo senz’altro dire che i nostri investimenti stanno ripagando in termini di presenza sul mercato e di crescita, con una solida progressione, sempre nell’ordine delle due cifre, che ci ha portato a raddoppiare il nostro fatturato nell’arco di quattro anni», sottolinea in una conversazione con Data Manager, Danilo Cattaneo, amministratore delegato di InfoCert. Tra i fattori del successo di InfoCert, che nel 2014 ha superato i 41 milioni di euro di fatturato con una crescita del 30% rispetto all’anno precedente, vi è una strategia precisa, che vede la compliance agli obblighi di legge come il punto di partenza per un quadro più vasto. «La nostra natura di “trusted service provider” ci lega molto alle disposizioni normative, ma ci spinge anche a offrire molto di più che il minimo indispensabile per rendere i nostri clienti “compliant”, cioè in conformità, alle leggi» – spiega Cattaneo, mettendo in evidenza come «la nostra Ricerca & Sviluppo interna, che ha al proprio attivo molti brevetti e anche importanti progetti con la Commissione europea, come per esempio il progetto Procida, ci permette di essere innovatori sia nelle tecnologie sia nella scalabilità e nella sicurezza delle nostre soluzioni». Quello che però è importante, è sottolineare che «il vero valore non sta solo nella tecnologia, ma anche nella percezione di “trust” a tutto tondo, cioè nell’essere sicuri al 100%, in quanto la fiducia non deve essere a scapito della sicurezza» – prosegue Cattaneo. E se da più parti si continua a osservare che per motivi di sicurezza in Italia non si usa ancora il digitale come si dovrebbe, la questione è che «più che di sicurezza si dovrebbe parlare di “fiducia”, cioè di percezione di sicurezza, e solo dimostrando che le transazioni digitali sono sicure allo stesso livello quando non maggiormente di quelle cartacee, si possono abbattere molte resistenze: gli strumenti, le tecnologie e le normative ci sono già» – fa notare Cattaneo.
L’innovazione al primo posto
Un rilevante esempio a questo riguardo è dato dalle soluzioni più innovative sviluppate per il settore bancario, ambito nel quale, non a caso, il fatturato di InfoCert ha visto una crescita a tre cifre nel 2015. Tra queste si distingue la “Trusted Onboarding Platform”, che è attiva dal settembre 2014 e che viene utilizzata dalle più innovative banche online: in sostanza, il sistema permette di avere “on board”, cioè operativo a tutti gli effetti di legge, un nuovo cliente semplicemente via webcam, con un’unica sessione web certificata che elimina la necessità di dover andare di persona a firmare. I vantaggi sono notevoli: minori costi per tutti, visto che non è più necessario attendere qualche giorno per l’operatività in quanto l’acquisizione della firma è immediata, minore tasso di abbandono, detto “churn” in gergo, sempre per l’immediatezza della procedura che limita possibili ostacoli, e infine maggiore disponibilità per i clienti, dato che la piattaforma è disponibile dalle 7 alle 23 ogni giorno della settimana. «Le banche più attente all’innovazione hanno subito compreso il valore di questo tipo di servizio, ma anche i clienti mostrano di apprezzare, visto che la procedura è molto snella e non crea alcun tipo di problema. Infatti, tra le nostre soluzioni, questa è quella che ha riscosso maggiore successo nel 2015 e che ci è stata già richiesta anche dall’estero» – evidenzia Cattaneo.
Si tratta di una dimostrazione paradigmatica di quello che è lo spirito di InfoCert: «Trarre vantaggio dalle tecnologie che evolvono, e anche dalle normative che progrediscono, non solo per aiutare i nostri clienti a essere “compliant” con le disposizioni, ma anche per fornire valore tramite nuovi utilizzi e nuovi processi, e questo è possibile soprattutto con i clienti che sono più aperti all’innovazione, i quali si accorgono subito che i ritorni possono davvero essere notevoli» – prosegue Cattaneo. Ma non bisogna pensare che le soluzioni innovative proposte da InfoCert siano riservate unicamente alle aziende di grandi dimensioni: «I nostri prodotti sono tutti in cloud, e proprio per questo sono fruibili anche alle piccole e medie imprese, visto che sono applicabili con la massima scalabilità» – precisa Cattaneo.
Uno sguardo al prossimo anno
Essendo in chiusura d’anno, è d’obbligo uno sguardo al 2016. Anche qui, le idee sono chiare: «I nostri piani prevedono di crescere significativamente anche nel prossimo anno, non solo in Italia ma anche all’estero, dove siamo già presenti con soluzioni ad hoc e con partner, ma per il 2016 abbiamo in mente di realizzare una presenza più strutturata, ed è anche per questo che dallo scorso novembre è operativa una nostra persona dedicata specificamente allo sviluppo estero» – rileva Cattaneo. Tra le innovazioni nel mirino per il prossimo anno, al primo posto si trova la fatturazione elettronica in ambito B2B, che nei piani di InfoCert deve diventare una realtà anche in Italia, come spiega Danilo Cattaneo: «La fatturazione elettronica poggia su strumenti e tecnologie che noi sviluppiamo da più di dieci anni, e non a caso a oggi abbiamo oltre 35mila clienti attivi del nostro sistema Legalinvoice per la fatturazione elettronica in ambito PA». Quindi perché il B2B deve continuare a utilizzare il cartaceo quando può utilizzare il digitale, che è anche già accettato da tutti i gestionali aziendali? Qualcuno ha già la risposta.